A mente
lucida dicono che sia tutto più chiaro, ma soprattutto dicono che il tempo
serva a far sbollire... Personalmente vi confido che a distanza di un giorno
non trovo ancora una valida giustificazione alla disfatta di ieri, se poi alla
fine vale la candela trovarla. Si perché non capisco con quale obbiettivo la
squadra sia volata a Philly. Forse per un week-end fuori porta considerata la
breve distanza? Bah, resta il fatto che a quel punto dare forfait o non
presentarsi proprio, rendeva meno umiliante la sconfitta.
Una difesa non
pervenuta
Difensivamente
è stata forse la peggior performance degli ultimi 15 anni, non che quelle a cui
siamo abituati siano migliori, ma chi segue partita per partita gli Steelers,
non ha potuto fare a meno che provare un ribrezzo tale da esser tentati da
spegnere il televisore già a metà partita. Nessuno si salva stavolta, davvero…
il front seven sembrava quello del profondo rosso di 4-5 anni fa. Male sulle
corse e zero pressione sul QB avversario, diventato fenomeno grazie alla troppa
libertà di gioco. Wentz dalla sua ha trovato la strada spianata nelle praterie
concesse dalla secondaria avversaria (ben 300 yds lanciate), come al
solito troppo permissiva e poco concentrata sul match. Le mancanze tecniche
oggettive e più volte sottolineate, sono state aggravate da un game plan non
lontano da essere imbarazzante. Le chiamate sugli schemi, sono state più delle
volte sbagliate e non adatte alla lettura della situazione. Se in un 3&2
avversario chiami una nickel per coprirti sul profondo, vuol dire la testa
l’hai lasciata a casa e mi riferisco alla premiata ditta Butler-Tomlin. Poi mai
un blitz chiamato, mai una conversione degli inside LB sul medio-lungo per
coprire sul TE (contro di noi diventano tutti fuori classe) e poi ostinarsi a
giocare a zona invece che a uomo mi manda in bestia. Vero che in cover-2 limiti
i danni con un minimo di concentrazione, ma se vedi che ti infilano in ogni
dove cambia, quantomeno per rendere più semplici le assegnature e non creare
alibi. Ovviamente mi riferisco alla secondaria, cui ormai non vedo nessuna soluzione
se non tagliarla per il 90% dei suoi componenti. Basta trovare scuse dicendo:
Golden e scarso ma sta facendo bene quindi lo teniamo, Cockrell è meglio di
Blake quindi lo teniamo; se questo deve essere il metro non otterremo nulla e
staremo sempre qui a discuterne. Abbiamo dato troppo tempo a questi giocatori
(parlo come se fossimo noi a decidere!) ed è arrivato il momento di prendersi
la responsabilità delle proprie scelte. Hanno speso la 1st round pick per Artie
Burns, fatelo giocare, la seconda per Sean Davis e fatelo giocare, tanto cosa
abbiamo di meglio su cui puntare? Ad un certo punto poi, preso dalle molteplici
imprecazioni durante il match, ho pensato che le mie parole fossero state ascoltate
nel vedere in campo sia Burns che Davis, poi però sono tornato con i piedi per
terra quanto ho realizzato che fossero li solo perché sia Golden che Cockrell
sono usciti per infortunio. Purtroppo per quanto mi aspettassi, la situazione
con i giovani in campo non è ne migliorata ne peggiorata, complice anche lo
spirito non propositivo verso quale il match ormai si improntava. Certo è che
l’eventuale inattività dei titolari nel match contro gli Chiefs, potrebbe
consacrarli come farli sprofondare ancor di più nell’ombra e credetemi, aspetto
con ansia il momento in cui un rookie si imponga (stile Marcus Peters per
restare in clima KC) in una secondaria sgangherata come la nostra.
Aggiungiamoci poi, in una serata nera sotto tutti gli aspetti, che ci sarà da
considerare il grave infortunio allo stinco rimediato da Lawrence Timmons subito
nel primo quarto, volato in ospedale per gli accertamenti del caso. Speriamo
davvero che sia disponibile per il match contro KC, perché diversamente ci sarà
da trattenere il fiato e pregare contro i giochi di corsa delle frecce del
Kansas. Vi immaginate Chickillo contro Ware o Charles ? Mmm Cambiamo discorso
che è meglio!
Attacco brutto e
pasticcione
Ci tengo
a dire prima di qualsiasi altra considerazione, che una prova sottotono non
deve accantonare anni di alti livelli che ha prodotto un football
qualitativamente eccellente. Indubbiamente dopo questa uscita andranno fatte le
opportune valutazioni, ma non mi sento di dare addosso ai ragazzi di Coach
Haley per una giornata storta, caratterizzata per lo più da infortuni o
squalifiche. Detto questo, alla vigilia mai nessuno si sarebbe aspettato che la
difesa di casa sarebbe stata in grado di tenere a soli tre punti l’attacco B&G,
eppure è successo e questo servirà ad affrontare con meno sfrontatezza gli
avversari. Dopo un primo drive che ha fatto ben sperare, Ben Roethliberger e
compagni sono sprofondati insieme al tentativo di raddrizzare un passivo che
aumentava ad ogni gioco avversario. Libero dai timori e conscio delle qualità
in pass-protection della sua linea, il QB da Miami (OH) ha cercato di mantenere
in partita (per quanto ha potuto) il team, ma l’uscita di Ramon Foster nel
secondo quarto ha delineato ancor di più le sorti di un match già indirizzato
dagli infortuni avvenuti in difesa. Da li in poi, la pass-rush di casa ha
collezionato la bellezza di 6 sack e decine di hurry ai danni di Big Ben. Prima
però, come detto, il tentativo di tornare in partita c’era stato con il
rientrante Markus Wheaton, autore di due drop colossali in endzone che
avrebbero, a mio avviso, cambiato le sorti del match. Dal terzo quarto in poi
con Eli Rodgers out e Antonio Brown osservato speciale, Ben si è spesso
affidato a Jesse James sul corto-medio raggio, ma con poca precisione data
dalla costante pressione del front-seven avversario. Sul nostro WR1, Jenkins si
è francobollato dall’inizio alla fine del match, coadiuvato dagli altri membri
della secondaria di casa. Nonostante questo, AB ha collezionato le solite 140 yds che sta volta però,
non sono servite per vincere la partita. In WR2 Sammie Coates, si è
contraddistinto in solo una giocata che ha rimarcato le sue doti fisiche con
una catch in doppia copertura. Anche DeAngelo Williams è parso da subito in
difficoltà contro la linea avversaria, che anche settimana scorsa aveva messo
in mostra la sua solidità contro Langford e compagni. Con l’uscita di Foster
poi (abilissimo nei blocchi), le portate per l’ex Panthers sono state del tutto
eliminate. Anche qui, come per la difesa, alcune chiamate le ho reputate dubbie
poco coraggiose e mi sono tornati in mente i fantasmi dello scorso anno
(sconfitta nel primo match di regular contro i Ravens e i FG sbagliati da
Scobee). Sotto di 20 punti alla fine del terzo quarto e non giocare un 4&2
a metà campo, mi fa imprecare a più non posso! Vabè ormai è acqua passata e la
testa da domani sarà già verso Kansas City. Da domani giuro, perché oggi me lo
prendo ancora per pensare…
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