giovedì 5 maggio 2016

VALUTAZIONI POST DRAFT

Ci siamo finalmente… Dopo mesi trascorsi a ipotizzare le varie scelte de nostri Steelers, è arrivato il grande giorno. La necessità di inserire un Cornerback a roster come prima scelta assoluta, veniva prima di qualsiasi altra valutazione sui vari spot ritenuti in carenza, e la classe di prospetti presentata quest’anno, non poteva essere meglio fornita. Con il trascorrere del tempo, nomi come Ramsey, Hargreaves e Apple per il quale il team riponeva la sua scelta, si sentivano chiamare da Roger Goodell quale selezione dei team con chiamate precedenti alla nostra. Arrivati alla pick 24, anche i cari Cincinnati Bengals selezionano un CB (per una need che francamente non conoscevo) e la scelta è William Jackson III che Mike Colbert &Co, pensavano di aver già in cassaforte. In quella situazione io stesso avrei virato su una Safety (vista la qualità di reparto) oppure su Kendall Fuller, ma probabilmente i guai fisici non ancora smaltiti dal talento da Virginia Tech non hanno convinto in pieno il team. Passano i quasi dieci minuti canonici alla selezione e da li a poco sapevo di potermi aspettare di tutto…. Esce in passerella l’uomo più fischiato della storia con il fogliettino in mano e: “With the twenty-fifth pick of the 2016 NFL Draft, the Pittsburgh Steelers select: Artie Burns, CB Miami. Silenzio totale…

1st pick – primo round (25 overall – Artie Burns, CB Miami Hurricanes)
C’ho messo almeno due minuti per riprendermi lo ammetto… Artie Burns non era proprio il tipo di giocatore che mi aspettavo, non tanto per le sue qualità, più che altro (arrivati a quel punto con tutte le scelte andate) mi aspettavo il solito Linebacker, con il quale il team da parecchi anni ripiegava. Lo sbalordimento nel sentire il suo nome, veniva anche dalla perplessità di aver sentito almeno una ventina di CB in questi mesi accostati agli Steelers, e lui probabilmente, solo di sfuggita. Con questo non voglio dire che Burns non sia degno di essere un primo round ma di certo non è uno di quei nomi “sexy”, per il quale da domani puoi pensare in grande. Ma torniamo al Burns giocatore che ormai questo conta… A livello fisico, si può dire che il prodotto da Miami non abbia niente da invidiare ai suoi compagni di reparto. 6’0” per 193 Lbs e dispone di due mani da cestista che gli han permesso ben 6 intercetti nella stagione passata. E’ un corner rapido e veloce nei recuperi di posizione e al pro day ha lasciato tutti di stucco per la sua progressione. Il passato da atleta parla chiaro, dove con le sue doti, ha vinto praticamente tutto in ambito collegiale sulla pista, fino a che non ha deciso di giocare a football riscuotendo sempre più appeal con il trascorrere del tempo. Come detto, possiede doti atletiche fantastiche e riesce mischiarle con un impeto aggressivo che non disdegna mai il contatto fisico. Predilige giocare in una cover a uomo piuttosto che a zona, il che va contro ad una prerogativa di gioco che gli Steelers per necessità, hanno sempre favorito. Sicuramente dovrà adattarsi e avrà tutto il tempo necessario per studiarsi a pieno il playbook difensivo. Tecnicamente ci sarà molto da lavorare e prevedo che difficilmente potrà dare subito un forte contributo al team. Qui a mio parere c’è un enorme potenziale che verrà sicuramente sfruttato affinando le lacune, per ora non disperiamo…

Draft grade B-: Non proprio quello che mi aspettavo, ma son convinto che con il passare tempo, il team saprà valorizzare le sue enormi qualità atletiche.

2nd pick – secondo round (58 overall – Sean Davis, Safety Maryland Terrapins)
Con la seconda scelta, il team seleziona Sean Davis, Safety da Maryland. La scelta è stata rapida andando sul sicuro con il giovane, che data la sua duttilità di ruolo, saprà coprire tutti gli spot in DB in caso di necessità. Safety come ruolo primario e buon Cornerback all’occorrenza, ruolo che ha ricoperto per la maggior parte degli snap giocati nel 2015. Vero è che il talentuoso Su’a Cravens era libero e sarebbe stato il top a quel punto ma credetemi, Sean Davis attualmente, serve di più per allungare una coperta in depth che vede solo Mike Mitchell e Robert Golden sotto contratto (Shamarko Thomas mi spiace davvero, non lo considero più). Davis parla inglese, francese, cinese e la lingua del dolore… per gli avversari! Duro, fisico, forte, non lascia quasi mai scampo a chi presidia la sua zona. Prepariamoci a vederlo in coppia con il solido Mike Mitchell, in quello che può tornare ad essere un duo di Safety che hai paura di affrontare.  La sua irruenza però, spesso gli è costata cara. Soprattutto lo scorso anno nel ruolo di corner back, dove ha steccato parecchi placcaggi e intuito male diverse giocate per colpa del troppo impeto. Come detto, il ruolo primario di impiego sarà in Safety spot quindi le sue non ottimali capacità di copertura mostrate come CB, verranno a meno. Uno dei migliori prospetti dell’FBS per impatto e durezza, è arrivato in casa Steelers e personalmente, non vedo l’ora di vederlo all’opera.

Draft grade A-: Con Karl Joseph selezionato, la mie personali scelte in ambito Safety erano lui e Von Bell. Sono felice della scelta, Ottima pick!

3rd pick – terzo round (89 overall – Javon Hargrave, DT South Carolina State)
Con la perdita di Steve McLendon e non la completa affidabilità riposta verso Daniel McCullers, la scelta un DT/NT in questo draft era pressoché scontata. Il terzo round, viene speso per Javon Hargrave detto “Gravedigger”, prodotto interessantissimo da South Carolina State (FCS) e che nel corso dei suoi anni nel college, ha dato dimostrazione di essere un avversario temuto da tutti i QB che lo affrontavano. A dispetto della mole imponente (309 Lbs) è agile e scattante pari ad un LB e i 4,93 secondi registrati alle combine (40 yds dash), ne sono la dimostrazione. Come detto, grazie alla sua rapidità, riesce a raggirare velocemente la marcature delle guardie e nel 2015, ha collezionato la bellezza di 13,5 sack che per un DT non sono pochi. Senza dubbio, l’atro punto di forza fondamentale è il suo fisico roccioso, che con il baricentro basso, riesce ad essere esplosivo sin dai primi istanti dello snap risultando per il maggiore dei casi incontenibile. Spesso però si fida troppo dei suoi mezzi atletici, cedendo in normali raddoppi che con una tecnica maggiore saprebbe gestire meglio. Sicuramente Tomlin &Co dovranno lavorare parecchio su di lui per renderlo pro-ready e dalla nostra, non dovremo avere che pazienza perché anche qui, le qualità non mancano. L’unico neo che faccio fatica a non vedere, è la disposizione tattica per il quale il ragazzone ha giocato per tre anni di college come DT interno in una 4-3, con la propensione per la pass-rush più che per il contenimento e negli Steelers attuali, il suo impiego al posto di McLendon vorrebbe dire limitare le sue attitudini. Chiaro anche che in nostro “pluto” Keith Butler, di recente si espresso favorevole nel variare la 3-4 in una 4-3 ibrida (lo penso ancor di più dopo l’arrivo di Ricardo Mathews da San Diego), e qui il nostro Hargreve andrebbe a nozze.

Draft grade B+: Questa è stata una scelta eccellente da parte di Colbert e Tomlin. La perdita di McLendon è stata riempita con un ottimo e davvero crudo atleta difensivo, pronto a mostrare le sue abilità uniche.

4th pick – quarto round (123 overall – Jerald Hawkins, OT LSU)
Con l’arrivo di Ryan Harris in free agency e la selezione di Jerald Hawkins, abbiamo finalmente detto addio a Mike Adams! (scusatemi ma non vedevo l’ora di dirlo…) Con la selezione del Junior da LSU, gli Steelers hanno sentito la necessità di allungare la coperta ad una linea offensiva a questo punto davvero niente male… Villanueva, Gilbert, Harris e appunto Hawkins, saranno coloro che forniranno la protezione necessaria Roethlisberger, con la speranza di non far rimpiangere troppo Kelvin Beachum accasato a Jacksonville. Tornando alla nostra scelta, Jerald Hawkins proviene da LSU, e già questo dovrebbe bastare per chiudere il discorso dubbi. Nei suoi anni nel college ha prediletto la posizione di RT opposto a La’el Collins, fino alla stagione 2015, quando è entrato in possesso dello spot lasciato libero dal fenomeno finito a Dallas lo scorso draft. Longilineo, forte e abile su entrambi i lati, Hawkins ha una rapidità nelle movenze laterali necessarie per affrontare qualsiasi tipo avversario gli capiti di fronte. Per dirne una, una dei DE più in voga del draft A’Shawn Robinson, è stato praticamente annullato dal nostro Jerald durante il match LSU-Alabama. Tra le debolezze, non si può fare a meno di vedere che nel maggiore dei casi, regala il primo secondo dello snap all’avversario, dovendo poi recuperare facendo lavorare il doppio le ginocchia nella torsione. Talvolta risulta dominante contro i DE, ma fatica un pò contro i LB rapidi e scattanti. Sarà interessante vedere cosa riuscirà a tirare fuori sotto la guida di Mike Munchak.

Draft grade C+: Anche qui ottima scelta in un draft che quest’anno pullulava di uomini di linea offensiva davvero eccellenti.

5th pick – sesto round compensatory (220 overall – Travis Feeney, LB Washington Huskies)
E anche in questa edizione del draft, il Linebacker è arrivato… Travis Feeney è il nome che Colbert più di tutti ha voluto alla sua corte, e la redazione del giovane talento da Washington andrà ad a dare profondità ad un reparto che per quanto abbia fatto bene lo scorso anno, necessitava nuovi innesti. Feeney è il classico LB tutto fare, che ha ricoperto sia il fonte outside che l’inside durante i suoi anni nel college. Nato come strong Safety, viene spostato nel corso degli anni a Linebacker data la sua esplosività di gambe e il suo primo passo fulmineo, oltre ad una propensa precisione nel placcaggio. Superata la concorrenza del 2013-2014 con Hau'oil Kiahaha, nel 2015 ha trovato la strada spianata dove ha messo insieme statistiche da giocatore fenomenale, fino a diventare capitano della difesa. Fisicamente e anche per movenze, ricorda il fantastico Ryan Shazier, magro, longilineo e super veloce nei recuperi. Per gli esperti, il ruolo a lui più congeniale (per tecnica, velocità e corporatura) è Will in una 4-3 e negli Steelers attuali, lo vedo alla grande a fianco ad un maestro come Lawrence Timmons, in una 3-4 sempre più ibrida e di bella prospettiva. Come detto, prevedo un maggiore utilizzo del “lungo” da Washington come ILB e nel caso venga utilizzato come esterno, dovrà necessariamente aumentare la sua corporatura. In ultimo, mette un forte dubbio la sua situazione fisica per il quale i numerosi interventi ad entrambe le spalle a dispetto della giovane età, non garantiscono il totale affidamento.

Draft grade B-: Buona pick da utilizzare in ILB spot in supporto a Shazier e Timmons, spero proprio di non vederlo OLB a dispetto della duttilità.

6th pick – settimo round (229 overall – DeMarcus Ayers, WR Houston Cougars)
Questa presa al settimo round è un autentica steal! Attenzione qui firmo e sottoscrivo… Dal almeno due anni a questa parte, DeMarus Ayers è uno dei migliori ritornatori dell’intera FBS! Nato come Runningback (cui ha seguito il recruit dall’high school), diventa slot receiver nei tre anni di college date le sue dimensioni (5’9” per 182 Lbs) possedendo dalla sua, mani acchiappa tutto pur non disponendo delle classiche “palette” da ricevitore. Giocatore duttile in grado di ritornare, giocare nello slot ed seguire alla grande schemi come bubble screen, quick out e l’effetto sorprese della reverse. Appena entra in possesso dell’ovale (soprattutto nei ritorni), sembra calcolare nel giro di pochi secondi le traiettorie giuste da percorrere, sgusciando via e seminando il panico tra gli avversari costretti a ripiegare. A volte però (da WR), è proprio la sua stazza a metterlo in difficoltà, soprattutto contro Cornerback duri e che sfruttano il fisico sin dai primi istanti dello snap. Per diventare competitivo tra i pro, dovrà acquisire la malizia giusta che solo l’esperienza ti può dare. A parer mio, la sua scelta sta a metà tra il problema squalifica di Martavis Bryant e la necessità di inserire a roster un valido ritornatore, per evitare di mandare al macello Markus Wheaton piuttosto che Antonio Brown. Per la giovane scheggia da Houston, il rookie mini camp ma soprattutto la preseason, saranno fondamentali per mettersi in mostra e guadagnarsi un posto nei 53.

Draft grade B: Altra need ricoperta egregiamente con un talento che bisognerà saper far crescere.

7th pick – settimo round (246 overall – Tyler Matakevich, OLB Temple)
Fresco vincitore dell’ambito premio Bronko Nagurki Trophy, che ha visto trionfare negli anni precedenti, giocatori del calibro di Charles Woodson, Terrell Suggs, Ndamukong Suh e Luke Kuechly, Tyler Matakevich viene selezionato come ultima pick del draft 2016. Autore di un quadriennio al college a dir poco fenomenale: tre volte first team AAC Conference, 100 e più tackle completati ogni anno, per un totale di quasi 500 in carriera. Autentico leader difensivo e punto di riferimento per i compagni, con la capacità di prendere in mano la difesa anche nelle situazioni più critiche. Fisicamente non eccelle quasi per nulla come pro-ready (6’0” per 238 Lbs), ma possiede un baricentro basso difficile da contendere per gli omoni in linea d’attacco. Tatticamente è un giocatore intelligente (tranne quando decide che deve per forza mettere statistiche a tabellino), con un ottima abilità nel placcaggio in run-block. Ha militato per lo più come Will nella 4-3 e a Pittsburgh, darà presumibilmente rotazione a Harrison, Moats, Dupree e Jones in 3-4. Come detto, il suo fisico (soprattutto l’altezza) può risultare davvero un grosso problema in NFL, con il rischio anche di sovrappeso per l’effetto opposto, nel caso aumentasse troppo di volume. Qui a differenza delle scelte precedenti a livello di potenziale, Matakevich è un giocatore fisicamente fatto e finito, e che potrà diventare un buon innesto crescendo sotto il profilo tattico.

Draft grade C+: Buona pick per essere un settimo giro, ma le sue doti fisiche mi lasciano parecchio perplesso su quanto possa imporsi in NFL.

Udfa signings:
(DL) Jonny Maxey, Miami (Fla.)
(LB) Tyriq McCord, Duke
(P) Will Monday, Florida State
(DL) Giorgio Newberry, Colorado
(RB) Christian Powell, Georgia
(TE) Jay Rome, N.C. State
(OL) Quinton Schooley, Virginia
(WR) Canaan Severin, Jacksonville State
(DL) Devaunte Sigler, Jacksonville State

Considerazioni finali: Terminata anche questa edizione, lo possiamo ripetere ancora una volta: “E’ stato il solito draft degli Steelers!” Anche quest’anno la società ha improntato le sue scelte cercando di rinforzare un telaio già ben fornito, inserendo ottimi innesti che da subito potranno dire la loro sul campo. Appuntamento con il rookie mini camp di questo fine settimana per ammirare sul campo le nostre scelte.