lunedì 21 dicembre 2015

BRONCOS - STEELERS RECAP

Mai darsi per vinti in quel di Pittsburgh, come del resto, mai credere di avere già la vittoria in tasca. Questa è la lezione che abbiamo imparato bene ieri, insegnamento che avevamo già sperimentato contro i Chargers con la strepitosa rimonta nel finale. Si perché quando sembra tutto ormai perduto e gli ospiti sono in vantaggio per 27-13 all’half-time, mai ti sogni di poter avere un inizio di settimana tanto felice e con le speranze playoff ancora negli occhi. Vittoria maturata nella seconda mezz’ora di gioco, dopo la ramanzina degli spogliatoi tenuta da Mike Tomlin e che chiunque di noi tifosi, avrebbe volentieri fatto il coro. Neanche i più fiduciosi avrebbero buttato qualche centesimo sulla rimonta degli Steelers, che seppur giocando in casa, avevano condotto una prima metà da mani nei capelli e piena di errori grossolani. Invece, mai arrendersi, mai pensare di non poter recuperare una partita, perché come vai in svantaggio, hai comunque modo di poterla ribaltare. Una prova d’orgoglio più che per qualità dei singoli la definirei (almeno per la difesa), un fierezza che ha tirato fuori la voglia di vincere restando uniti e superando le lacune tecniche. Un esempio lampante in questo viene dalla secondaria, maltrattata totalmente dal wideout dei Broncos durante la prima mezz’ora di gioco. Emmanuel Sanders e Demaryius Thomas collezionano oltre 150 yds di ricezioni in due e riescono con delle semplici tracce sul profondo, a bersi gli inermi defensive backs con la maglia giallo-nera. Brock Osweiler fa il fenomeno, sigla 3TD pass, uno correndo e gioca come se fosse dietro i giardinetti sotto casa. In questo scempio però anche Mike Tomlin ha le sue colpe. Antwon Blake, che è il peggiore degli Steelers in coverage dell’intero reparto, e stato spesso chiamato al blitz sul QB, che in campo aperto può essere fatale. E Così è stato, come in occasione del secondo TD di Denver. Blake, finge la copertura e parte a cannone verso la tasca, ma dietro di lui passa gli inosservato Sanders che con una corsetta delle sue va in endzone (con annessa e comprensibile imprecazione). Tornando però alle colpe di Tomlin, non riesco a capacitarmi a questo punto l’utilizzo per oltre mezz’ora dell’ex Texas El Paso quando disponi di uomini migliori a roster sotto quell’aspetto, come Ross Cockrell e Brandon Boykin. Scelta tecnica? Chi lo sa… Resta il fatto che dal terzo quarto in poi Blake non si è più visto in campo e il risultato finale lo conosciamo tutti. Restando ancora un attimo sulla secondaria e sul cambiamento di atteggiamento, anche il nostro ormai idolatrato “pluto” Keith Butler, è riuscito ad aggiustare il tiro rispetto alla prima metà, che denotando un scarso utilizzo sulle corse rispetto ai lanci, ha imposto un arretramento a Ryan Shazier dalla sua solita posizione di middle, in aiuto alle safety. Questo, oltre che a portare all’intercetto sul finale di partita, ha anche prodotto una miriade di incompleti partiti dal braccio di Osweiler, che è stato costretto a forzare molti tentativi azzardando tracce al limite. Come detto però, l’inversione di marcia c’è stata anche da parte di tutto il team. Con il ritorno in campo dopo il tè caldo, front seven ha aumentato la pressione riuscendo a trovare due sack fondamentali nei terzi down (C.Heyward, L.Timmons). Questo ha indotto Osweiler ad accelerare i tempi facendolo sbagliare, il tutto a dispetto del primo quarto dove faceva praticamente quello che voleva. Terminando con la difesa, oltre al parziale del reparto che nella seconda metà lascia a zero punti lo score avversario, un dato eclatante sono le trasformazioni dei terzi down da parte di Denver. La facilità di gioco mostrata all’inizio, gli ha permesso di convertire 8 su 9 terzi down, mentre la costante pressione della secondo tempo, ne ha permesso solo 1 su 8. Più cambiamento di così?!

Spostandoci sul settore offensivo e continuando a sposare l’inversione di tendenza, la seconda metà regala emozioni uniche a noi spettatori di questo splendido sport. Ben Roethlisberger intavola lanci a profusione verso la miglior batteria di ricevitori della lega: Antonio Brown, Markus Wheaton e Martavis Bryant. Per il primo ormai gli aggettivi sono finiti. Le sue straordinarie qualità di separazione dal corner, gli fanno guadagnare 189 yds in ricezione e 2 TD alla miglior difesa della lega sul passing-game. Markus Wheaton è da definire un giocare assolutamente ritrovato, nel suo ruolo da slot receiver corre e riceve con disinvoltura in mezzo al campo manco fosse un Tight End, e sigla touchdown (1) con sempre maggiore continuità. Bene anche Martavis Bryant che riceve per 87 yds ma droppa qualche pallone di troppo soprattutto nel primo tempo. Unica incomprensione tra le 380 yds partite dal braccione del nostro QB, è il secondo intercetto avvenuto a pochi minuti dal termine della partita. Sotto la costante pressione del front seven degli ospiti, Big Ben, venuto fuori dalla tasca, lancia un passaggio corto in direzione di DeAngelo Williams fuori dal backfield per ricevere. Nonostante l’ex Panthers non sia un ricevitore e sia strettamente marcato perfino da Wade Phillips (poco ci mancava), si vede arrivare un pallone nella sua direzione facilmente intercettato da Brandon Marshall. A quel punto chiunque l’avrebbe sparata fuori o più lontano possibile, ma Big Ben no e questo errore, considerando la vantaggiosa posizione in campo per l’offense avversaria, sarebbe potuto costare caro. Sul running-game invece, avevamo previsto che sarebbe stata una serata dura e così e stato. DeAngelo Williams guadagna appena 26 yds in 14 portate siglando il primo TD della gara su una corsa a ridosso della endzone. Ottima la sua funzione invece sui blocchi che unita al solito lavoro sporco della O-Line, ha limitato l’ottima pass-rush dei Broncos a 3 sack e poche hit al QB. Infine lo special team. Nulla da dire al nostro cecchino Chris Boswell (a parte il legno colpito a piede freddo), sempre più una sicurezza a cui fare affidamento, mentre ho ancora in mente il tentativo di ritorno di Jordan Norwood su punt. Shamarko Thomas dimentica la testa a casa oltre al pallone lasciandolo incustodito, così che il PR degli ospiti non può fare altro che raccogliere involandosi in endzone. Per fortuna nostra la l’offensive team di Denver ha pensato bene di entrare in campo prima del dovuto, rendendo nulla la sgroppata di Norwood.


sabato 19 dicembre 2015

BRONCOS - STEELERS PREVIEW

Dopo le fatiche fisico/mentali del match di Cincinnati e per il quale questa settimana tra multe, squalifiche e prove televisive abbiamo fatto il pieno, arriva nella Steeler Country la squadra che vanta la miglior difesa del campionato: I Denver Broncos. Proprio così, il team del Colorado quest’anno è riuscito a sopperire ai problemi del settore offensivo, presentando una difesa dominante, le cui statistiche rimarcano la solidità del reparto. Miglior difesa nell’NFL con una media di soli 17,3 punti concessi a partita, prima nel passing-game con sole 2446 yds concesse (gli Steelers ne hanno concesse circa 1200 in più) e terza sulle corse con poco più di 1000 yds elargite. Con questi dati, non si può che desumere quanto sarà difficoltoso il match sotto il profilo del guadagno, anche per una offense come quella degli Steelers definita dagli esperti come la migliore del campionato. L’incredibile solidità sotto il profilo aereo ma anche sulle corse, metterà nelle condizioni coach Haley di studiare al puntiglio il game plan, cercando di trovare una soluzione per scardinare la difesa avversaria. Su tutto però, la forza dei Broncos arriva dalla frenetica pressione in pass-rush sul QB avversario che con Von Miller da una parte e DeMarus Ware dall’altra, sono stati in grado di collezionare la bellezza di 16 sack da inizio stagione. A questo fattore, hanno inciso anche i numeri messi a tabellino della secondaria, con gli intercetti avvenuti perlopiù nel tentativo avventato dei QB di trovare liberi i ricevitori prima di essere placcati. La O-Line black & gold quindi, si troverà a dover fronteggiare il miglior front seven in circolazione e la protezione su Big Ben sarà fondamentale a fargli produrre il suo gioco migliore. Attenzione però, perché se diversamente si dovesse propendere unicamente verso il running-game, valutandolo come alternativa sicura al gioco aereo, si potrebbe incappare in uno sbaglio ancora più grosso. Quest’anno, la difesa di Denver si è distinta come la migliore della lega anche nelle hit al QB e nel fare collassare la tasca da tutti i lati in fase di pressione, concedendo di conseguenza pochissimo terreno anche sulle corse agli avversari. A questo punto pare davvero dura trovare un cavillo e chiunque si trovasse nella posizione dell’OC degli Steelers, avrebbe pronta da inizio settimana, una lista di valide attenuanti da utilizzare. Ma Todd Haley no… in passato, ma anche in alcuni match di questa season (vedi Seattle), ci ha dato prova di saper adattare al meglio la manovra a seconda dei punti di forza o di debolezza degli avversari. Quindi, almeno personalmente, mi sento fiducioso. Spostandoci sul nostro amato front seven, l’unica incognita sarà l’utilizzo di Bud Dupree che dopo essersi infortunato Domenica scorsa nel match contro i Bengals, verrà preventivamente centellinato al fine di permettergli di recuperare al meglio la condizione. Dando uno sguardo alla offense avversaria, in settimana è stato dichiarato Brock Osweiler ancora come starter, ma dietro il comprensibile sollievo di non vedere in campo un certo Peyton Manning, c’è anche il timore di essere presi alla sprovvista dal giovane QB che dal suo utilizzo in week 10, ha vinto tre dei quattro match giocati perdendo solamente Domenica scorsa contro Oakland. Attenzione massima quindi e tanta tanta pressione in pass-rush come i nostri LBs quest’anno ci hanno abituato. Un'altra considerazione e per il quale due più due fa quattro, è che la forza sulle corse del nostro reparto a dispetto del gioco aereo, rispecchiano in opposto le qualità del settore offensivo di Denver, con un ottima batteria di ricevitori e un running-game definito come una delle need principali del prossimo draft. Supponiamo dunque che partiranno tanti lanci dal braccio di Osweiler in direzione di Demaryius Thomas e Emmanuel Sanders, e che verrà (come al solito) ribaltata come un calzino la nostra secondaria. Dicono che la speranza sia sempre l’ultima a morire ma sinceramente ho smesso di crederci. Per concludere… Finalmente giochiamo  in un orario successivo al match di Kansas City e sapere prima il risultato, sarà una delle componenti principali con cui affronteremo la partita. Appuntamento per Domenica ore 10.25 ora italiana.


lunedì 14 dicembre 2015

STEELERS - BENGALS RECAP

Alla fine è successo... Le previsioni degli scommettitori erano giuste, abbiamo vinto e restiamo ancora attaccati al treno dei playoffs. La week 14 dei i team in lotta con noi per la post season (Chiefs e Jets), è stata una passeggiata e questo ci mette nelle condizioni di non permetterci futili errori nei 3 match finali. Detto questo, la partita di ieri sera al Paul Brown Stadium di Cincinnati, è cominciata con il piede sbagliato tra battibecchi, litigi e scaramucce nel riscaldamento, continuata altrettanto per oltre mezz’ora ma finita nel modo migliore con una vittoria, che ci rilancia moralmente verso il finale di campionato. Come detto è stata una partita dura, troppo nervosa e spesso patetica, al tal punto da non vedere in campo 22 giocatori ma animali desiderosi di cercare solamente lo scontro o la vendetta per il torto ricevuto. Per fortuna in tutto questo, la manovra offensiva black & gold ne ha risentito solo in parte, mettendo subito a tabellone i primi 7 punti della gara dopo un drive condotto magistralmente e concluso con il TD di DeAngelo Wiliams più l’extra point di Chris Boswell. Nel capovolgimento di fronte e con l’attacco dei padroni di casa in campo, non faticano a guadagnare velocemente terreno in un periodo più lungo per interruzioni che per il tempo giocato. A ridosso delle 10 yds dalla endzone però, il QB di casa Andy Dalton la combina grossa. Nel tentativo di un passaggio corto consegna la palla nelle mani di Stephon Tuitt e si infortuna al pollice della mano destra cercando di fermare in tackle il “piccolo” DE con la maglia avversaria. Da li a poco il pubblico di casa perde l’entusiasmo prevedendo una sconfitta che sarebbe ormai scontata e far calare ancora di più lo sconforto, arriva l’infortunio di Tyler Eifert e George Iloka, entrambi dichiarati out poco dopo. Dentro a quel punto AJ McCarron che a dispetto dei dubbiosi non sfigura, anzi, riapre il match con un ottimo lancio da 66 Yds in direzione di AJ Green, cui riesce a bersi Antwon Blake e Mike Mitchell con un solo movimento. Il backup QB, conduce complessivamente un buon match, riuscendo a mettere in ginocchio spesso la secondaria avversaria sul lungo, pescando abilmente il duo Green – Jones. La macchia sul suo match all’esordio, sono gli intercetti di William Gay (trasformato in pick six) e quello di Robert Golden che ha tolto ogni speranza di rimonta alla squadra di casa. Sull’intercetto di William Gay però, oltre alla comprensibile ingenuità del giovane McCarron dovuta anche dalla poca esperienza, c’è anche intelligenza tattica, dove giocando una semplice cover a zona (più volte provata nei training camp e fortemente voluta dal DC “Pluto” Keith Butler), Gay lascia percorrere la traccia al primo receiver uscito dalla sua area di assegnazione, e semplicemente coprendo la sua zona, anticipa il secondo riuscendo ad arrivare al pallone. Semplice no?!.. Chiaramente non è così ma da spettatori non possiamo fare altro che considerarlo. Un’altra riflessione, che immagino tutti abbiamo fatto è: Sono state concesse ben 280 yds con 2 TD pass ad un backup che a tratti nel match, pareva lanciare con la tranquillità di un qualsiasi allenamento settimanale. Personalmente ho smesso (come già ribadito più volte) di sorprendermi e/o inalberarmi (per non dire altro) del comportamento in pass cover, e con una media eclatante di ben 279 yds concesse a partita c’è poco da dire o sperare a questo punto; dovremo armarci solamente di santini e pregare! Passando al front seven, direi è stata condotta la solita partita sublime. Si sublime, perché quando metti a segno 3 sack (Will Allen in strong safety blitz e l’avevamo preannunciato), porti una pressione costante per tutto il match e conceda solamente 64 yds sul running-game, non si può usare aggettivo differente. Unica nota dolente è stato l’infortunio di Bud Dupree (non dovrebbe essere nulla di grave), che ha costretto agli straordinari in pass-rush in buon James Harrison. Per il resto direi che siamo più che soddisfatti. 
Analizzando invece il fronte offensivo, le difficoltà nel trovare spazi nella quadratura tattica di Cincinnati, l’avevamo predetta. Todd Haley lo sa e ha preparato il match al puntiglio nel passing-game, adottando semplici schemi con tracce in Out-In al massimo Slant, per non più di 30 yds di gittata. L’obiettivo è stato pienamente centrato. Ben Roethlisberger chiude la sua serata con 30/39 per 282 yds e un solo intercetto, avvenuto nell’unico tentativo di big play. La batteria di ricevitori, Martavis Bryant su tutti, hanno spesso trovato difficoltà nel guadagnare la separazione dagli avversari, con Reggie Nelson abile a portare i raddoppi e non concedendo campo a forse il miglior wideout della lega. Il migliore di questi è stato il solito Antonio Brown (7 ricezioni per 87 yds), più impegnato però a battibeccare con Dre Kirkpatrick e con il resto della secondaria. Come il solito ormai, il running-game con DeAngelo Williams ha portato il suo solito pesante apporto alla manovra d’attacco. Questa volta però meno in termini di guadagno (84 yds) ma più in endzone con l’ex Panthers a segno per due volte. Ancora una volta la O-Line con Marcus Gilbert e David DeCastro, si è rivelata ottima nel creare spiragli per le corse e in pass-protection. Unica sofferenza il periodo che ha visto temporaneamente fuori dal campo Alejandro Villanueva, dove la linea ha concesso gli unici due sack ai danni di Big Ben. Per finire due parole sullo special team, con Chris Boswell sempre più efficace e preciso, la cui sicurezza ci fa tornare in mente un certo Shawn Swisham.


sabato 12 dicembre 2015

STEELERS - BENGALS PREVIEW

Vincere per dare continuità e mantenere questo passo per arrivare ai playoff. Con queste parole Mike Tomlin ha aperto consueta conference di metà settimana dopo le gioie della vittoria contro i Colts. Chiaramente anche noi tifosi ce lo auguriamo e arrivati a questo punto della stagione, ogni passo falso potrebbe essere fatale. Nella corsa al match di wild card (perché i Bengals paiono a questo punto irraggiungibili), le dirette antagoniste avranno di fronte avversari più gestibili (Titans vs Jets – Chargers vs Chiefs) rispetto alle furie di Cincinnati che mai come quest’anno sorgono ostici da affrontare. Ad alimentare l’ansia del match divisionale e a rendere ancora più difficile la situazione, ci sarà il Paul Brown Stadium, fortino della squadra dell’Ohio che quest’anno ha dovuto alzare bandiera bianca in un sola occasione (week 10 contro Houston). Tutte queste difficoltà lo rendono uno dei match più incerti della week 14, dove l’attenzione e i nervi saldi, faranno spostare l’ago della bilancia verso i più virtuosi nel saper interpretare al meglio il match. Detto questo, l’attacco della squadra di casa ha dato dimostrazione di saper scardinare qualsiasi tipo di difesa, intervallando un ottimo gioco sia sulle corse che sui passaggi sfruttando la massimo la qualità dei suoi interpreti. Andy Dalton è uno che lancia poco ma lo fa bene, a dimostrazione delle sue statistiche in pass rating (107,4). Questo è dovuto anche all’abilità nella separazione da parte dei suoi ricevitori (AJ Green è fantastico fatemelo dire!), che lo mettono in occasione di poter lanciare in assoluta sicurezza. Inoltre, condisce il suo gioco con l’abilità di saper uscire dalla tasca in caso di evenienza, rendendolo un pericolo costante sotto molteplici aspetti. Il miglior modo per ovviare a ciò sarà quello di portare una pressione costante per tutto l’arco del match. La smagliante pass-rush balck&gold, che alternando i suoi interpreti ha già collezionato la bellezza di 35 sack, dovrà fare a sportellate contro la solida O-Line avversaria e per il quale ci auguriamo di vedere James Harrison e compagni, atterrare più volte il buon Dalton. Ma se la mano di “pluto” Keith Butler ha inciso in positivo sul fronte a sette, quello che speriamo è che nel breve possa avvenire anche sulla secondaria, anche se, detto francamente, ormai ci crediamo ben poco. Alla fine tutto questo è abbastanza curioso se ci pensate… L’NFL moderna è prettamente improntata su un gioco in stile pass-friendly, e noi ci stiamo giocando un posto per i playoffs con la 29esma difesa sui passaggi e oltre 3300 yds concesse. Purtroppo (come rimarcato già in altre occasioni), l’istinto e le capacità di lettura o ce le hai o difficilmente le apprendi e purtroppo (lo ripeto ancora), errori su mancate scelte nei Draft/FA passate, hanno fatto si che ad oggi disponiamo di questi giocatori e arrivati a questo punto, bisogna farseli andare bene. Ma nel buio totale, c’è un barlume di speranza e si chiama Brandon Boykin. la buona prestazione contro i Colts, dovrebbe fargli guadagnare qualche snap in più a discapito del duo di fabbri Antwon Blake e Ross Cockrell, con William Gay unico titolare certo dopo aver passato con successo il concussion protocol in settimana. L’abilità dell’ex Eagles (Boykin) in pass coverage e nelle letture sui lanci, servirà come il pane contro uno come AJ Green, e cercherà di avere la meglio su di lui anticipando la traccia, dovendo sopperire ai centimetri di differenza. Gli ultimi baluardi e assegnatari sulle corse di Giovani Bernard e Jeremy Hill, saranno ancora i rinvenuti Mike Mitchell e Will Allen, con il #20 pronto ad eventuali blitz a seconda delle dinamiche di gioco.
Cambiando totalmente discorso, questa settimana ho letto parecchi pronostici che rimbalzavano sui siti e alla TV, e nella stragrande maggioranza dei essi, davano vincitori gli Steelers. Ora, analizzando il perché e leggendo i trafiletti posti sotto le scelte degli scommettitori, la partita sarebbe chiaramente indirizzata in ragione del momento di forma della offense black&gold. Tra una toccata e l’altra e dopo aver contato a grandi linee le preferenze degli addetti, a quel punto non ho potuto fare altro che rinfrancarmi anche io che, da solito malfidente, prevedevo una percentuale di sconfitta almeno per il 60% delle probabilità. Di sicuro chi fa questo mestiere (perlopiù per siti o testate attendibili) hanno le loro ragioni e numeri alla mano non si può che provare a dargli ragione. 3432 yds su passaggio per 20 TD (Big Ben ha saltato 4 partite) con 1477 yds su corsa per 11 TD (senza Le’Veon Bell per la maggior parte delle partite). Se in questo dettagliamo le statistiche dei singoli e fenomenali Antonio Brown, Martavis Bryant (ha saltato anche lui 4 partite), Markus Wheaton e DeAngelo Williams non finiremo più e tutto questo mix, non può che farci valutare il fatto che i bookmakers abbiano ragione. 
Tornando sul campo, a differenza del match di Domenica, la D# di Cincinnati è tutt’altro. Rocciosa sulle corse, molto ben disposta sui passaggi renderà inevitabilmente dura la partita all’attacco di Pittsburgh. Di vitale importanza sarà ancora una volta la nostra O-Line. Il reparto sarà ben impegnato sia in pass-protection che a generare i blocchi sulle corse, dove l’alternare anche un semplice passo fingendo uno schema, renderà sicuramente difficoltosa le lettura del gioco agli avversari. Come detto, data la quadratura della difesa di Cincinnati, prevedo un utilizzo accurato delle corse (principalmente nei primi due down) a dispetto dei lanci, per il quale il cannone di Big Ben difficilmente verrà risparmiato. Da considerare sarà anche il fatto che (in forza alla previsione sull’utilizzo del passing-game), la secondaria di casa sarà parecchio ridotta dagli infortuni, con Dre Kirkpatrick, Leon Hall, George Iloka e Adam Jones in forte dubbio. In ultimo segnalo con molta felicità, che per la prima volta da inizio stagione, sul tabellone degli infortunati (IR esclusi) appare solo la scritta “probable”!. Si prospetta un match dalla mille emozioni quindi, appuntamento per Domani ore 19.00 locali. 


lunedì 7 dicembre 2015

COLTS - STEELERS RECAP

C’eravamo lasciati con un “vietato sbagliare” e la risposta non è tardata ad arrivare. Avevamo anche sottolineato che sarebbe stato quasi impossibile ripetere lo show dello scorso anno, definendo gli speranzosi dei semplici “poveri illusi”, ma alla fine costoro si sono avvicinati più di chiunque altro nel pronostico. Nella notte italiana, gli Steelers sbaragliano i poveri Colts con il risultato di 10-45, in un match da definirsi combattuto per soli primi 15 minuti di gioco. Un primo quarto in cui succede davvero di tutto: prima il fumble causato da Jacoby Jones sul tentativo di ritorno, poi l’intercetto di Jarvis Jones subito dopo (azione da citare per prodezza tecnica e di intelligenza avendo rinunciato alla pass-rush e staccandosi dai blocchi, trova il pallone tra le sue mani facilmente), poi ancora un altro fumble con questa volta protagonista DeAngelo Williams, che perde malamente il pallone a causa anche di un blocco non corretto di Marcus Gilbert e per finire il primo intercetto con la maglia black&gold per Brandon Boykin propiziato da un passaggio sporcato di William Gay. Con il passare dei minuti però, il match prende una strada sempre più delineata. Dopo qualche drive sotto tono a causa anche della buona pressione del front seven degli ospiti, Ben Roethlisberger è compagni cominciano ad imbastire il solito gioco corale che coinvolge tutta la batteria di ricevitori ed il running-game. A parte i soliti Antonio Brown (monumentale), Martavis Bryant (fantastico) e Markus Wheaton (ritrovato), buona impressione la fa anche Jesse James, che si rivela ottimo ricevitore fuori dai blocchi e gran bloccatore in pass-protection. Nel match all’esordio da titolare a causa dell’infortunio di Heath Miller, colleziona 3 ricezioni importantissime per 30 yds totali, avvenute nel primo quarto dove regnava la confusione più totale. Il trio di ricevitori (sempre più considerato come il migliore della lega) concludono il match con 4 TDs su ricezione e un total offense in ricezione di 282 yds. La previsione sull’utilizzo del running-game invece l’avevamo centrata. Dopo una prestazione in ombra per scelte tecniche contro i Seahawks, DeAngelo Williams corre tanto e bene in campo aperto ma meno in endzone dove si è preferita la soluzione su passaggio. Per citare una statistica, DeAngelo Williams ha corso per oltre 100 yds in ben quattro match quest’anno, dove negli altri vi era presente un certo Le’Veon Bell. Personalmente già dopo il match contro San Fransisco, lo definì il miglior colpo dell’intera free agency! In tutto questo però la solidità della O-Line ha i suoi meriti. Anche questa volta, Alejandro Villanueva e tutto il reparto, si sono dimostrati i protettori ideali di Big Ben non concedendo nessun sack e pochi affretta menti al gioco di  quest’ultimo. Spostandoci sulla difesa, ancora una volta abbiamo avuto la prova di come questo reparto sia il giorno e la notte. Contro Cleveland il giorno, contro Seattle la notte e ieri contro Indianapolis ancora il giorno… Personalmente ho smesso di trovare un motivo o di analizzare il perché di fronte a tipologie di attacco differenti ci sia sempre l’incognita sulla prestazione, ma quello che alla fine conta (e che ormai ci auguriamo da tempo) è che si riesca a trovare una quadratura quanto prima. Sulla secondaria questa forse, possiamo affermare che di passi avanti ne sono stati fatti: finalmente Mike Tomlin si è ricordato di avere tradato Brandon Boykin, senza dubbio il miglior CB in pass-cover dell’intera rosa. Con lui in campo, ricevitori di rilievo come T.Y. Hilton e Donte Moncrief sono stati parecchio limitati, e Matt Hasselbeck ha dovuto spesso correre ai ripari facendo ricevere Frank Gore fuori dal backfield. Buono il lavoro anche del resto dei componenti della secondaria e Will Allen riesce a mettere nelle statistiche l’ennesimo sack stagionale in blitz. Il front seven ha condotto una grandissima prestazione sia in run-blocking che in pass-rush. Il running-game di Indianapolis è stato limitato a 54 yds avvenute per lo più nel primo quarto, e la pass-rush ha prodotto ben 5 sack e oltre 20 hit al QB avversario. Menzione doverosa va al veterano e mai finito James Harrison, protagonista assoluto con 3 sack e un fumble generato. In ultimo, faccio giusto una considerazione sullo special team. Premetto che non mi trovo mai nelle condizioni di giudicare l’operato su un pant-return o un kick-return perché le ritengo situazioni più occasionali che di bravura del singolo, ma dopo quanto accaduto ieri sera e non solo, mi chiedo cosa abbia spinto il team a firmare Jacoby Jones?! Hai in rosa uno come Antonio Brown che potrebbe fare tranquillamente i ritorni e l’abbiamo visto anche stanotte, ma se preservare un talento come lui vuol dire correre all’indietro o consegnare sistematicamente la palla agli avversari, allora saremo costretti a cambiare canale più volte durante il match! Piccolo sfogo personale a parte, godiamoci la meritata vittoria ma con la testa già proiettata a Domenica in vista del mach contro Cincinnati. Occorrerà dare continuità per la corsa ai playoffs, ma soprattutto mi aspetto la cattiveria necessaria per prendersi la rivincita dell’immeritata sconfitta subita in week 8.  


sabato 5 dicembre 2015

COLTS - STEELERS PREVIEW

Con la week 13 siamo ad un punto cruciale della stagione; d’ora in avanti sarà vietato sbagliare. Arrivano nella Steeler Country gli Indianapolis Colts di Andrew Luck - anche se ultimamente sono da circoscrivere a Matt Hasselbeck. La vecchia guardia ormai dell’NFL, possiede un esperienza tale che non ha fatto rimpiangere l’assenza di Luck nell’ ultimo mese e per il quale la difesa di casa sarà costretta a non sottovalutare. Tra i tanti spunti che il match ci offre, non possiamo non ricordare la partita dello scorso anno, dove Ben Roethlisberger mise a segno ben 6 TDs demolendo l’inerme secondaria dei Colts. Credere però che si possa ripetere quello spettacolo è da poveri illusi, di certo il potenziale offensivo a disposizione degli Steelers (con in aggiunta un ritrovato Markus Wheaton) non è cambiato, ma le contromisure di coach Pagano saranno li pronte all’uso. Soluzioni che dovranno essere ben preparate da parte dei Colts, e che in caso di errore saranno sfruttate al meglio dalla precisione di cui il braccio di Big Ben dispone. Per la cronaca e per i dubbiosi a riguardo, quest’ultimo sarà del match. Dopo una settimana di incomprensioni riguardanti l’uscita nell’ultimo quarto contro i Seahawks, Ben ha superato con successo i test obbligatori imposti in caso di consussion e pertanto sarà sua la posizione dietro il centro. Il gioco aereo quindi, sarà ancora una volta la prerogativa del game plan di coach Haley  al fine di sfruttare al meglio la debolezza degli avversari sui passaggi, ma questa volta però rispetto al match di Domenica scorsa, verrà maggiormente impiegato anche running-game con DeAngelo Williams sugli scudi, e pronto a seminare il panico nella retroguardia bianco-blu. In O-Line nessuna novità rispetto al match contro Seattle, la continuità e l’affiatamento stanno dando i risultati sperati, anche se, a dirla tutta, sarebbe bello rivedere in campo Pouncey prima di fine stagione. Spostandoci sulla sciagurata difesa, il reparto sarà obbligato a compiere una prestazione d’orgoglio in copia ai match di inizio stagione. In questo mi riferisco specialmente alla secondaria che sia sul corner che in safety, non ha ancora identificato i potenziali titolari. Per fortuna nostra, Domenica ci saranno ricevitori buoni ma tutto sommato non irresistibili (T.Y. Hilton a parte – che se è in giornata son guai) e che stanno faticando da inizio stagione anche a causa del cambio di QB in corsa per l’infortunio di Luck. Attenzione però, perché neanche Baldwin e Kearse sembravano fortissimi, ma alla fine hanno fatto quello che han voluto dall’inizio alla fine. Difficile ipotizzare i partenti o coloro che faranno più snap, ma nel mio spero che vengano alternati solamente Antwon Blake e Ross Cockrell mantenendo fisso il buon William Gay.  Il front seven invece sarà impegnato non poco con le corse di Frank Gore, mentre Ahmad Bredshaw dovrebbe essere out per infortunio. Come ogni partita, la pressione al QB sarà determinante e ,almeno in questo, la pass-rush balck & gold ci sta dando soddisfazioni. Si prospetta quindi un match più equilibrato di quanto si possa immaginare: ma del resto ormai l’abbiamo imparato, guardare una partita degli Steelers è come leggere un libro giallo, fino alla fine non sai mai cosa può accadere.