domenica 26 aprile 2015

VALUTAZIONI PRE-DRAFT

L’appuntamento più atteso di tutta la off-season finalmente è pochi giorni dall’arrivo. La notte del Draft (30 Aprile) chiarirà o alimenterà i dubbi che ci hanno accompagnato in questi mesi dopo la rovinosa sconfitta nel match di Wild Card contro gli odiati Ravens. Ma in che condizioni si trova l’attuale roster degli Steelers? Quali sono i ruoli che necessitano di nuovi innesti per sopperire ai ritiri ed ai tagli avvenuti di recente? Quali sono le need principali nei diversi reparti? Con la seguente analisi divisa per ogni settore, proviamo a dare alcune risposte ai nostri quesiti; opinioni che plausibili o meno, renderebbero se non altro logiche le scelte della dirigenza nella selezione dei giocatori.
Quarterback
Il ruolo è chiuso in cassaforte con “Big Ben” Roethlisberger, fresco di rinnovo contrattuale con cifre da capogiro (5 anni 99 milioni di dollari). Il 33enne è reduce da un 2014 fuori da ogni aspettativa e le sue prestazioni farebbero accomodare in panca qualsiasi altro QB che provi ad insidiargli il posto. I backup situazionali (Gradkowski - Jones) hanno avuto pochi snap a disposizione ed il giovane Tajh Boyd potrebbe rivelarsi un ottimo giocatore con prospettiva futura.
Draft need bassa: A meno di decisioni dell’ultimo minuto, direi che nessun colpo è all’orizzonte!
Wide Receiver
Altro reparto che non necessità di nuovi inserimenti. Il WR1 Antonio Brown è stato a dir poco fantastico, la sua costanza di rendimento è stata una delle chiavi dei successi ottenuti (1361 Yds dopo la ricezione e 13 TD). Dalla parte opposta del rettangolo, il rookie Martavis Bryant (vincitore del premio interno Pittsburgh Steelers rookie of the year) ha sbalordito tutti al suo primo anno da professionista, togliendo il posto dal suo inserimento, a veterani più accreditati che hanno pensato bene di chiedere il rilascio (ved. Lance Moore e Justin Brown). Anche il ruolo di backup è da considerarsi a posto, con l’altalenante Markus Wheaton, più a suo agio nello special team, oltre al recente rinnovo del poco utilizzato Darrius Heyward-Bey.
Draft need medio bassa: Anche qui penso che la dirigenza non andrà ad aggiungere ulteriori giocatori nel reparto, in casi estremi nel sesto/settimo round.
Runningback
Con un 2014 da assoluto protagonista (1361 Yds corse e 8 TD), il nome di Le’Veon Bell fa rima con garanzia e sicurezza in prospettiva. Il problema riguardante squalifica delle prime 3 partite della prossima season data dalla federazione per i fatti ben noti, è stato sopperito in free agency con l’arrivo dell’ex Carolina Phanters DeAngelo Williams. Il giocatore oltre che ad essere un validissimo backup, potrà essere anche utile durante la stagione dando alternative alle corse di Bell. Gli altri elementi mi rincresce dirlo, ma si sono rivelati giocatori da fine roster. Dri Archer e Josh Harris nei pochi snap avuti a disposizione non hanno dimostrato nulla e la loro collocazione potrà limitarsi allo special team.
Draft need bassa: Nel football gli infortuni sono frequenti, soprattutto per chi corre, ma quattro giocatori per un ruolo direi che sono più che sufficienti.
Tight End
Qui la situazione è differente, con una coperta corta in depth bisognerà sicuramente inserire nuovi innesti. Nonostante sia già suo il ruolo da titolare, Heath Miller comincia ad essere vecchiotto (passatemi il termine) con i suoi 33 anni nel 2015. Sebbene sia ancora il migliore del team nel reparto, gli inconvenienti e gli acciacchi fisici dettati dall’età cominciano a farsi sentire. La difficoltà nel percorre yds dopo la ricezione, è stato un forte impedimento per gli Steelers nel 2014, con l’impiego del giocatore che è avvenuto principalmente nei lanci disperati da terzi down o nei blocchi grazie al suo fisico. Anche in backup la situazione non è delle più rosee. Il recente rinnovo di Matt Spaeth, (spettatore non pagante nel 2014) non farebbe dormire sereni neanche i più fiduciosi dei tifosi. La sua ultima stagione di rilievo, risale al 2011 quando vestiva la maglia dei Chicago Bears. Tatticamente parlando, gli Steelers hanno spesso e volentieri adottato nel corso dell’anno, schemi offensivi operando con un solo TE (2WR-1TE-2RB / 3WR-1TE-1RB), pertanto, la selezione di nuovo giocatore nel prossimo draft potrà rivelarsi di minor importanza pur essendo agli occhi indispensabile.
Draft need medio alta: Indipendentemente dalle abitudini e dagli adattamenti offensivi di una squadra collaudata, non si può pensare di sostenere una stagione con solo due giocatori a disposizione. La scelta di un player potrebbe avvenire tra il quarto ed il quinto giro, con ormai il top class Maxx Williams già selezionato. A quel punto la dirigenza potrebbe incappare in Jesse James o Nick O’Leary, e il prodotto della PSU potrebbe essere il più appropriato a vestire la maglia black & gold.
Offensive Line
Da parecchi anni ormai è uno dei punti deboli del team. Nel 2014 sono stati concessi ben 38 sacks alle difese avversarie ai danni di Ben. Gli Steelers si sono classificati al 16^ posto nella graduatoria globale per sacks concessi. Tra le file della OL, senza ombra di dubbio il peggior elemento è il giovane Kelvin Beachum che l'anno prossimo entrerà nel suo ultimo anno di contratto da rookie. Per lui è stato un 2014 al di sotto delle aspettative, caratterizzato da coperture e tagli sbagliati, che hanno costretto agli straordinari il buon Ramon Foster improvvisandosi spesso Left Tacke. Punto cardine invece è il Pro bowler Maurkice Pouncey, mentre i giovani compagni di linea David DeCastro e Marcus Gilbert, hanno dimostrato qualità, affidabilità e notevole crescita. Anche qui c’è una grossa voragine in backup, Cody Wallace è l’unico che potrebbe dire la sua se chiamato in causa, mentre il giovane Chris Hubbard non ha mai calcato il rettangolo verde.
Draft need media: Nel draft verrà selezionato prevalentemente un backup, quindi mi aspetto giocatore da quinto/sesto round precisamente nel ruolo dove c’è più carenza, il left tackle.
Defensive end
In passato il nome “Steel Curtain” veniva associato una linea difensiva invalicabile che purtroppo per noi, oggi è solo un ricordo lontano. Il ritiro di Keisel ha lasciato un vuoto importante nel reparto, seppur abbia contribuito ben poco nella stagione passata a causa dell’infortunio di inizio anno. Infortunio che, seppur moralmente pesante, ha contribuito far esplodere la giovane coppia Cam Heyward e Stephon Tuitt sostenuti da Steve McLandon. Il backup necessita sicuramente di nuove leve: Cam Thomas è un giocatore versatile in grado di ricoprire tutti i ruoli della prima linea ma non in maniera eccelsa, il mastodontico esperto Clifton Geathers fresco di rinnovo per un anno, purtroppo non abbiamo ancora avuto modo di ammirarlo da quando è arrivato a Pittsburgh, ed il giovane Daniel McCullers è stato cosi poco utilizzato da non poter esprimere giudizi. Guardando la lavagnetta degli schemi, la difesa in mano all’estro di Dick Lebeau adottava generalmente una 3-4, mentre l’attuale Keith Butler ha sempre sostenuto dalla sua nomina, che renderà il reparto più versatile ed efficiente all’occorrenza, cambiando moduli in maniera spontanea a seconda della tipologia di gioco dell’attacco avversario. In ottica draft quindi, potremmo aspettarci un qualsiasi difensive end disponibile al momento della scelta, sia che giochi in 3-4 o in 4-3.
Draft need medio alta: In prospettiva primo/secondo turno, le possibili scelte sono Alvin “Bud” Dupree, Arik Armstead, Randy Gregory e Nate Orchard.
Linebacker
Qui regna la confusione più totale! Il ritiro di Worilds ha lasciato tutti a bocca aperta, con un forte dubbio su come potrà sarà il reparto nel 2015 senza uno dei sui migliori giocatori. L’altra incognita si chiama Jarvis Jones, le sue qualità pareggiano gli svariati infortuni con cui ha dovuto fare i conti nella passata stagione. Averlo integro per tutto il 2015 sarebbe un vero miracolo. Meno male per noi che esistono ancora giocatori come James Harrison! Nonostante i 37 anni suonati, il colosso ha recentemente rinnovato il contratto per un altro anno, dimostrando amore e attaccamento alla maglia. Sul fronte “inside”, Lawrence Timmons ha fatto un'altra stagione sopra le righe e il first round pick del 2014 Shazier è cresciuto moltissimo a fianco del veterano. Arthur Moats ha prenotato un posto da backup/situazionale per il 2015 con il recente prolungamento e dietro di lui c’è solo Sean Spence, discreto pass-rushers in crescita sul finale di campionato. Anche qui la variazione di modulo potrebbe sconvolgere i piani di un sistema, seppur disastrato, ma comunque collaudato nel tempo.
Draft need alta: Non riesco ad immaginare almeno uno dei primi tre round senza la selezione di un linebacker. Nell’abituale 3-4, due dei 4 LB titolari (Harrison-Timmons) sfiorano la quarantina e pensare di poter contare al 100% sui backup è da folli, sia come prestazioni che come coperture per infortuni. Dupree, Orchard e Gregory sono DE in grado di coprire alla grande anche il ruolo di linebacker esterni, con ottima propensione alla pass rush. Considero tra i possibili anche Eli Herold, ottimo prodotto dell’University of Virginia.
Safety
Non so voi, ma ancora oggi la parola ritiro associata al nome “Polamalu” mi va ancora di traverso! Più che un giocatore degli Steelers, Troy è stato un esempio, una guida da seguire per chi ha avuto la fortuna di condividere la quotidianità ed il campo. Il suo ritiro ha alimentato lo sconforto già presente nel reparto, Shamarko Thomas è un giocatore mediocre (complice anche l’infortunio) che ha sempre avuto ottima considerazione nell'ambiente ma che non è mai stato in grado di ripagarla. Stesso discorso vale per Mike Mitchell, che dalla sua pochezza complessiva, può vantare solamente una buona solidità contro gli infortuni. In backup come si può contare su Will Allen? Rendimento in continua discesa, rotto una Domenica si e l’altra pure. Caspita, dimenticavo Robert Golden, come ho fatto a non ricordamelo?!
Draft need molto alta: Gli ultimi mock degli analisti, danno per quasi certa la scelta di una safety al primo turno. Landon Collins è il migliore della classe, fisicamente eccellente, veloce, ottimo intercettatatore e ruvido incontrista. Da secondo/terzo giro vedo bene Quinten Rollins, Kurtis Drummond, Damarious Randall e Gerod Holliman.
Cornerback
Ho lasciato appositamente in ultimo un ruolo che per me rappresenta un agonia. Nella passata season, i tifosi più “passionali” di certo non hanno potuto fatto a meno dal trattenersi di imprecare verso errori spesso grossolani. Senza essere troppo cattivi, considero tutti gli elementi scadenti che farebbero a gara per guadagnarsi un posto nel roster alla fine del training camp. Nello specifico: L’ormai 34enne gloria passata Ike Taylor, complice anche l’infortunio alla spalla, nel 2014 è stato praticamente assente tanto da spingersi al ritiro dichiarato pochi giorni fa. Cortez Allen è uno di quei giocatori che ti ricordi di avere in squadra solo quando guardi la salary ed il monte ingaggi. Spero di rimangiarmi questa frase nel 2015!. Il giovane B.W. Webb ha avuto ha avuto disposizione non più di tre snap, mostrando qualità al punto tale da ritornare a scaldare il seggiolino in panchina. Tra arresti e risse, Antwon Blake insieme alla sua testa calda, hanno collezionato più flag di un intero settore. Nonostante questo e complice di un rendimento in continua salita sul finale di campionato, ha messo la dirigenza nella posizione di proporgli un tender, firmato dal giocatore di recente. Secondo molti Brice McCain, ingaggiato nel mese scorso dai Dolphins, doveva essere tenuto. Diciamocelo, un anno buono non determina se un giocatore è forte, è vero che il 2014 per Brice è stato una sorta di rivincita, ma gli anni addietro “disastrosi” faccio fatica a dimenticarli. L’ormai esperto William Gay, con i suoi evidenti limiti tecnici, è stato forse il più continuo tra i suoi colleghi con 58 tackle, 3 intercetti e 3 touchdown.
Draft need molto alta: Sono anni che non si vede un corner degno della maglia back & gold. Marcus Peters, marachelle collegiali a parte, ha tutte le qualità per essere un first round pick. Altro fenomeno ma figlio del sistema è Trae Waynes, dubito che arrivi fino alla chiamata #22. Le altre alternative in ordine di gradimento personale sono Kevin Johnson, Byron Jones, Alex Carter e Jalen Collins. Uno tra questi arriverà al 100%.
Still a bit of patience and we will have the answers to our questions, #GoSteelers.


giovedì 23 aprile 2015

SCHEDULE 2015

Nella notte italiana è sata rilasciata finalmente la schedule 2015. Azzaccata la previsione degli analisti quindi, il match di apertura della stagione sarà contro i campioni dell'ultimo super bowl nel Gillet Stadium di Foxborough. Nel lungo cammino incontreremo le intere divisioni AFC West e NFC West, oltre ai rivali divisionali, disposti nel seguente ordine:
Week 1: Steelers@Patriots - 10 Settembre ore 8.30 pm ET
Week 2: 49ers@Steelers - 20 Settembre ore 1.00 pm ET
Week 3: Steelers@Rams - 27 Settembre ore 1.00 pm ET
Week 4: Ravens@Steelers - 1 Ottobre ore 8.25 pm ET
Week 5: Steelers@Chargers - 12 Ottobre ore 8.30 pm ET
Week 6: Cardinals@Steelers - 18 Ottobre ore 1.00 pm ET
Week 7: Steelers@Chiefs - 25 Ottobre ore 1.00 pm ET
Week 8: Bengals@Steelers - 1 Novembre ore 1.00 pm ET
Week 9: Raiders@Steelers - 8 Novembre ore 1.00 pm ET
Week 10: Browns@Steelers - 15 Novembre ore 1.00 pm ET
Week 11: Riposo
Week 12: Steelers@Seahawks - 29 Novembre ore 4.25 pm ET
Week 13: Colts@Steelers - 6 Dicembre ore 8.30 pm ET
Week 14: Steelers@Bengals - 13 Dicembre ore 1.00 pm ET
Week 15: Broncos@Steelers - 20 Dicembre ore 4.25 pm ET
Week 16: Steelers@Ravens - 27 Dicembre ore 8.30 pm ET
Week 17: Steelers@Browns - 3 Gennaio ore 1.00 pm ET


martedì 21 aprile 2015

AVVICINAMENTO AL DRAFT: PARTE #4

Sembrano davvero infiniti i buchi da dover tappare in prospettiva del prossimo draft. Approfondite fino ad ora le posizioni in carenza sul fronte difensivo, diamo uno sguardo al reparto offensivo, precisamente ad un ruolo che con i suoi interpreti, ha contribuito a farci gioire nel 2014: il Tight End. Il grande Heath Miller, seppur non in discussione il suo ruolo in depth, è prossimo alle 33 primavere e il recente rinnovo di Matt Spaeth non fa proprio dormire sonni tranquilli, a noi e probabilmente neanche allo staff. Sarà doveroso l’inserimento di nuove leve quindi, che si presume non avverrà prima del termine del 3 round. Con i migliori prospetti della classe Maxx Williams e Devin Funchess, selezionati secondo molteplici mock nei primi due giri, analizziamo un validissimo giovane proveniente dal college della nazione, con una rapida scheda dettagliata. A voi Jesse James:

Data di nascita: 4 Giugno 1994

Ruolo e college: Tight End – Penn State (Big Ten)

Altezza e peso: 6’7” (201 cm) 254 (115 Kg)

Classe: Junior

Oveview: Direttamente dalla South Allegheny Middle/Senior High School (Pennsylvania), vincitore nel 2011 del titolo: Pittsburgh post-gazette fabolous 22 e considerato miglior giovane tight end della nazione, Jesse James approda nella Penn State University nel 2012 dove si guadagna un posto da titolare fisso negli schemi di coach Bill O’Brian, che vedeva in lui la sicurezza della manovra offensiva della squadra. La giovane promessa con il numero #18 sulle spalle, chiude il suo triennio nel college con 76 ricezioni, 996 Yds con 11 touchdowns. In ottica draf, la sua uscita potrebbe avvenire tra il 3-4 giro, con Maxx Williams e Devin Funchess già selezionati.

Punti di Forza: Nonostante la sua corporatura mastodontica, alle combine ha sbalordito tutti registrando tempi interessantissimi nelle prove di dinamismo. Il giovane PSU è una vera e propria forza della natura combinata ad una rapidità eccezionale. La sua stazza gli permette di essere anche un bloccatore nato, a differenza del più accreditato Maxx Williams. In fase di ricezione con campo libero, riesce a raggiungere in pochi secondi un ottima velocità di punta che unita alla sua corporatura, si trasforma in un treno difficile da fermare. Tra le sue qualità migliori, non si può non esaltare la sicurezza con cui percorre le trecce raggirando i blocchi avversari, ricordando le movenze dei suoi colleghi di reparto del campionato maggiore. Inoltre, riesce a essere pericolosissimo anche in endzone per i blocchi ed in elevazione, oltre ad essere molto utile nella fase di chiusura per creare alternative alla manovra d’attacco.

Debolezze: Purtroppo per lui dire che grezzo è dir poco! Una volta ricevuto l'ovale, risulta macchinoso il movimento di scatto, rendendo facile e leggibile il placcaggio all’avversario. Inoltre non risulta molto propenso a ricevere nel traffico, preferisce spesso raggirare le difese impiegando il doppio del tempo nel percorre le tracce, facendogli perdere la combinazione e la ricezione con il proprio quarterback. Da affinare anche il lavoro sui tagli, che un tight end dovrebbe avere nel DNA. I cali di concentrazione nei lunghi drive, sono un'altra lacuna che il giocatore i primis dovrà migliorare. Spesso e volentieri privilegia un movimento circolare piuttosto che deciso verso una direzione imposta dallo schema.





domenica 19 aprile 2015

AVVICINAMENTO AL DRAFT: PARTE #3

Keisel out e una coperta in depth è sempre più corta, mette alle strette il front office nel dover valutare anche l’opzione “defensive end” nei primi 2/3 giri del prossimo draft. Mai come quest’anno, la quantità e la qualità dei giocatori nel reparto è di primissimo livello e molte squadre si affideranno a questi “omoni” (sponsorizzati fino alla nausea nei vari mock) sin dal primo round per cercare di puntellare al meglio la loro linea. Purtroppo per noi, le pick alte nel primo round sono sempre un incognita dettata dalle scelte precedenti; per questo motivo proviamo a conoscere Nate Orchard, un giocatore a qualcuno sconosciuto ma di assoluto valore in previsione 2 giro che, giusto per rendere l’idea, ha già avuto modo di incontrare la società nelle consuete visite pre draft dei giorni scorsi:

Data di Nascita: 5 Gennaio 1993

Ruolo e College: Defensive End – Utah (PAC-12)

Altezza e Peso: 6’4” (193 cm) 255 (116 Kg)

Classe: Senior

Overview: Dopo gli anni dell’high school trascorsi con discreti risultati nel ruolo di wide receiver, lo sviluppo e la crescita fisica improvvisa del giocatore hanno messo con le spalle al muro i coach di Salt Lake City che, grazie al bagaglio tecnico e alle sue doti atletico/fisiche, hanno visto in lui un difensive end perfetto. Qui la sua scesa fino all’arrivo al college dove si guadagna nei tre anni il soprannome di “QBs Nightmare”, collezionando ben 18,5 sacks e 54 tackle solo nel 2014. Sono tanti i DE superiori a lui in questo draft (Dante Fowler, Leonard Williams, Shane Ray, Alvin Dupree e mi fermo qui!) e per questo prevedo un uscita tra metà e la fine del secondo giro. Molto dipenderà anche dal quantitativo di giocatori nel ruolo selezionati al primo round.

Punti di Forza: Gli analisti lo paragonano ad un certo Trent Cole; esempio che per quanto fantasioso, può essere in certi versi attendibile. Predatore eccezionale e abilissimo nell’infilarsi nelle sacche avversarie. Dalla sua possiede un agilità non comune ai suoi compagni di ruolo, la rapidità di gambe iniziale sin dai primi attimi dello snap, gli permettono di avere la meglio contro i tackle e le guardie portandosi in pochissimi secondi a ridosso dei quarterback avversari (solo 4 sacks dei 18,5 totali nello scorso anno contro UCLA). Inoltre, il suo passato da wide receiver, gli consente si avere quei cambi di direzione improvvisi e sguscianti difficili da rimontare. In pass rush, riesce a contenere bene le avanzate avversarie, con un formidabile utilizzo delle braccia per il bloccaggio (chiedete a Andrus Peat – LT di Stanford). L’affidabilità e la duttilità sono altre qualità importanti; abituato in un sistema difensivo 4-3 come DE, all’occorrenza si rende anche utile come OLB nella 3-4.

Debolezze: Il run blocking è il suo vero tallone d’Achille. La sua struttura fisica non propriamente da perno difensivo ma piuttosto da libebacker, non gli consente di fronteggiare al meglio i giochi di corsa avversari, concedendo spesso varchi che i running back si vedono bene di sfruttare. Altra pecca se vogliamo, e la restrizione sullo schema difensivo che potrebbe limitare le squadre con un assetto predefinito e poco adattabile. Abile come DE nella 4-3, dove riesce ad esaltarsi con la copertura di un compagno di linea in più, ma disastroso con la variazione a 3-4 dove lascia spesso e volentieri praterie importanti. Le squadre con un sistema versatile invece, potrebbero sopperire al problema spostandolo nel ruolo di outside linebacker, come sopra menzionato. 



AVVICINAMENTO AL DRAFT: PARTE #2

Oggi parliamo di un possibile 1st round pick al prossimo draft per i nostri Steelers. Un cornerback dalle svariate prospettive che farebbe gola a qualsiasi team dell’NFL. Marcus Peters è assolutamente un top class nel ruolo, ma con molti problemi disciplinari che hanno fatto storcere il naso a molti esperti nel settore. Il recente ritiro di Ike Tyalor, ha messo ancora di più alle strette la società, che oltre al ruolo di safety e outside linebacker, dovrà correre ai ripari anche per tappare i buche presenti nelle fasce della secondaria. Ma proviamo a comprendere meglio chi è la “hothead” proveniente dal college della capitale con una scheda conoscitiva:
Data di nascita: 9 Gennaio 1993
Ruolo e College: Cornerback – Washington Huskies
Altezza e peso: 6’0” (183 cm) – 197 (90 Kg)
Classe: Junior
Combine 2015: 40 yds dash: 4,53 sec, Bench press: 17 reps, Vertical Jump: 37,5 inch, Broad jump: 121,0 inch, 3 cone drill: 7,08 sec, 20 yds shuttle: 4,08 sec, 60 yds shuttle: 11,26 sec.
Carriera collegiale: In uscita dalla High School (Oakland McClaymonds) con il titolo di MVP alla mano, inizia nel 2012 a tutti gli effetti la sua carriera collegiale dove ha giocato 8 delle 13 partite nella posizione di cornerback, mettendosi in mostra in svariate occasioni facendo intravedere il suo limpido potenziale concludendo la stagione con tre intercetti. Nel 2013 ripete le ottime prestazioni dell’anno precedente; una su tutte la vittoria contro Oregon con ben 2 intercetti, un recover fumble e 6 tackle proclamandolo protagonista assoluto nel match. Nel 2014 però, ci pensa lui stesso a macchiare la sua valutazione, facendosi sospendere per ben due volte dagli Huskies in seguito a comportamenti poco corretti durante i match e contro gli assistenti del team stesso. L’ultima sospensione risalente al Novembre 2014, gli fa saltare buona parte della stagione ma nonostante questo, riesce a mantenere un rendimento di altissimo livello. La sua carriera collegiale si è conclusa con 11 intercetti, 95 tackle e 1 sack.
Overview: A mio avviso possiede tutte le carte in regola per poter diventare uno tra i migliori corner in circolazione per gli anni a venire, possiede tutte le qualità necessarie per poter essere selezionato tra la metà ed il termine del primo giro. Tralasciando però le indiscusse qualità tecniche, il giocatore dovrà migliorare sotto moltissimi aspetti caratteriali e comportamentali per cui si è guadagnato il nome di “testa calda” al college. Con lui andrà eseguito in primis un lavoro mentale più che agonistico dove il percorso portato al rispetto delle regole ed alla disciplina, dovrà essere da parte dei coach, particolarmente duro e incisivo. Il questa ottica, le vicende passate potrebbero far storcere il naso agli addetti ai lavori in fase di selezione, facendo probabilmente slittare la sua uscita ai piani bassi. Sicuramente va detto che, potrà dimostrarsi un importante valore aggiunto per qualsiasi team attuale dell’NFL dove, avere una garanzia tale in secondaria, renderebbe più semplice il lavoro collettivo e contenitivo della squadra in fase difensiva.
Punti di Forza: Prototipo ideale per il ruolo grazie alla fisicità ed alla altezza. La fluidità delle movenze e l’eccezionale tempismo lo rende un avversario duro e ostico per i ricevitori avversari. Oltre ad essere un ottimo incontrista, la sua rapidità gli consente di deviare moltissimi passaggi e di ottenere molti intercetti. Quando la palla è attiva (in aria), è un autentico predatore, capace di calcolare al meglio le traiettorie con la possibilità di monitorare i ricevitori ed il quarterback che lancia nello stesso momento. La fiducia dei suoi mezzi, lo rende molto utile anche in fase di copertura in extremis (stile safety) contro i running back usciti dalle maglie del fronte a sette.
Debolezze: La testa è la sua vero problema. Gli errori personali lo portano spesso a perdere la pazienza commettendo sciocchezze e falli a discapito delle squadra con la perdita di yarde per penalità in termini di gioco. Inoltre al college ha mostrato poca attenzione e capacità di apprendere gli schemi del coaching staff, prendendo in svariate occasioni, decisioni sul metodo di approccio e di lavoro in campo. Come sopra citato, la sfida più dura sarà quella di improntare al giocatore una giusta linea da seguire, fatta di regole e disciplina nel rispetto di tutti.


domenica 12 aprile 2015

AVVICINAMENTO AL DRAFT: PARTE #1

Il triste rilascio di Polamalu e le poche garanzie presenti in depth, hanno fatto schizzare vertiginosamente le quotazioni della safety come need principale del prossimo draft in casa Steelers. Qualora fosse selezionato il top class nel ruolo (Landon Collins) nel primo giro da altri team, la scelta sul secondo/terzo round potrebbe ricadere su un giocatore del medesimo ruolo e l’indiziato principale potrebbe essere la free safety Gerod Holliman. Conosciamo meglio la giovane promessa dei Lousville Cardinals con una rapida scheda conoscitiva, giusto per rendere l’idea di chi potremmo trovarci in casa già nel Maggio prossimo:

Data di nascita: 6 Maggio 1994

Ruolo e college: Free Safety – Lousville (ACC)

Altezza e peso: 6’0” (183 cm) 218 (99 Kg)

Classe: Junior

Overview: Idolo indiscusso al college, dove nel corso degli anni si messo in mostra guadagnandosi una reputazione come valido prospetto da tenere in considerazione al prossimo draft. Personalmente, vedo davanti a lui nel ruolo solamente Landon Collins, anche se nello specifico stiamo parlando di una strong safety. I numeri della sua ultima stagione con i Cards parlano chiaro: 44 tackle, 14 intercetti e 17 pass deflettati. Secondo gli addetti ai lavori, le sue quotazioni ultimamente si sono alzate, per lui prevedo un uscita tra la fine del secondo e l’inizio del terzo giro (need dei vari team permettendo).

Punti di forza: La comparazione a Jairus Byrd dei New Orleans Saints non è un azzardo. Vero playmaker difensivo; giocatore dotato di ottima rapidità di scatto sul corto a dispetto del suo peso, la fluidità nei movimenti gli permette di eseguire con disinvoltura numerose chiusure nel wideout ai ricevitori. Per gli esperti, Holliman è un autentica macchina da tackle, capace di portare parecchi intercetti (ben 14 lo scorso anno di cui ben 2 contro il QB Jameis Winston), garantendo una coverage di sicurezza e di impatto dopo la ricezione dei TE portando anche ottima copertura ai linebacker una volta superati. L’abilità e l’intelligenza nel leggere i quarterback sin dalle prime movenze dallo snap, gli permette di anticipare lo scatto, portandosi rapidamente a ridosso degli avversari e talvolta di comprendere in anticipo la traiettoria della palla guadagnando il sicuro intercetto grazie alle sue mani acchiappa tutto.

Debolezze: Oltre all’infortunio alla spalla, che a detta sua, non è stato ancora totalmente smaltito, Holliman paradossalmente, è un giocatore sin troppo corretto rispetto al ruolo che copre. Nello specifico, talvolta manca dell’agonismo necessario che una vera safety dovrebbe avere, inoltre tende a sedersi nei lunghi drive avversari scomparendo nelle fasi della partita in cui dovrebbe rendersi partecipe e questo, condito con un carattere parecchio introverso, potrebbe far contribuire in negativo alla sua mancata esplosione. Tecnicamente risulta ancora un giocatore piuttosto grezzo, tante volte pensa troppo all’intercetto mancando importanti placcaggi, inoltre nonostante sia atleticamente indiscutibile, manca di una velocità di punta necessaria per i recuperi in campo aperto.




E' TEMPO DI CAMBIARE

Che sarebbe potuta essere un offseason difficile da sopportare e dura da digerire, lo sapevamo tutti. A meno di un mese dal rilascio di Keisel (ancora del tutto non mi sono ripreso), ad alimentare la depressione ci ha pensato Polamalu. Forse ci eravamo illusi nei mesi scorsi con le sue dichiarazioni, dove lui stesso aveva espresso che sarebbe stato in grado di dare ancora molto, e che gli sarebbe piaciuto proseguire ancora per amore della maglia, della franchigia e dei tifosi con cui ha condiviso 12 anni di successi. I numerosi infortuni patiti negli ultimi anni sarebbero passati in secondo piano, in cima ai suoi desideri c’era solamente la voglia di continuare; peccato non sia stato così!
Secondo quanto riportato dai media, alla base della decisione ci sarebbe un inversione improvvisa di rotta, dove la voglia di giocare non pareggerebbe il notevole calo fisico sviluppato in questi anni con la componente infortuni definita un ostacolo impossibile da superare. Lui stesso ha definito il football, come un gioco dove ci vuole molto impegno solo per essere un giocatore mediocre e il massimo per essere un grande, e per essere un grande la componente fisica e atletica, arriva prima di ogni cosa.
Sarà difficile dunque immaginare una secondaria senza Polamalu, ma purtroppo da oggi dovremo abituarci a farlo. La folta chioma con gli occhi da bravo ragazzo che si intravedevano dal casco, non faranno più parte delle nostre TV, non saranno più le caratteristiche del baluardo difensivo imprevedibile, capace di qualsiasi placcaggio per difendere a tutti i costi la propria endzone.
Doveroso citare alcuni dei suoi successi: 2 super bowl, 8 convocazioni al pro bowl, 3 titoli AFC e difensore dell’anno nel 2010, e la probabile prossima destinazione sarà l’Hall of Fame, entrando nella storia delle leggende del football Americano.
In soldoni e per le tasche di Rooney, il ritiro anticipato abbasserà il tetto salariale del 2015 per 8,25 milioni di dollari, garantendo la possibilità di poter sottoscrivere contratti più onerosi nel mercato FA.
Con il ritiro di Troy, si perde un tassello fondamentale che ha reso la difesa l’emblema di solidità della squadra nel corso degli anni. Le (S) disponibili ad oggi sono: Mike Mitchell e Shamarko Thomas, per il quale è meglio non esprimersi! Inutile dire che bisognerà inevitabilmente correre ai ripari e, a questo punto, il ruolo di safety sembra essere il più accreditato come first round pick alla chiamata #22 del prossimo draft, superando una need altrettanto doverosa come il cornerback. Staremo a vedere, intanto #ThankYouTroy




martedì 7 aprile 2015

GENERAL MANAGER PER UN GIORNO: DRAFT 2015

A poco più di un mese dall’inizio, ecco il mio personale mock draft dove ho cercato di immedesimarmi nella dirigenza per cercare di individuare le possibili scelte nei 7 round totali. Ricordiamoci che le decisioni degli ultimi draft si sono orientate principalmente verso la difesa e, a mio avviso, anche il prossimo sarà caratterizzato nello stesso modo. L’obbiettivo principale, anche di quest’anno, sarà quello di apportare ulteriori innesti nel reparto che ha mostrato evidenti segni di cedimento con veterani in uscita e poche garanzie fornite da alcuni giovani. Le prime scelte dello scorso anno si sono rivelate azzeccate, Rayan Shazier (ILB) e Stephon Tuitt (DE) hanno dimostrato nella season 2014, di essere ottimi prospetti per il futuro guadagnandosi entrambi, un buona quotazione come starter anche per il 2015. Preciso anche, che le scelte dei vari giocatori sono state eseguite secondo la necessità fare depth nei ruoli in sofferenza nella squadra, ma anche sbilanciandomi sulle needs delle altre squadre con chiamata più bassa rispetto alla nostra, che andranno inevitabilmente a modificare i piani della dirigenza.
Le needs principali in ordine di priorità sono: CB, SS, OLB, TE, DE, OT
1) Round – 22nd pick overall (CB - Marcus Peters - Washington)
Come già ripetuto più volte, il cornerback è un ruolo che prima di qualsiasi altro necessita di nuovi innesti. Il lungo degente super pagato Cortez Allen, Antwon Blake (tender), William Gay e il giovane Webb, non garantiscono quasi per niente, pertanto, come anche dichiarato nelle varie interviste rilasciate da Tomlin, occorrerà investire in depth in un primo (anche secondo probabilmente) round per puntare le basi sul futuro e uno come Marcus Peters potrebbe fare al caso nostro. Ma perché proprio Peters ? Le sue quotazioni dopo le combine sono scese notevolmente e le peripezie avute al college potrebbero far storcere il naso ai team in fase di selezione. Inoltre Waynes, giudicato come miglior CB della classe dagli analisti, verrà sicuramente draftato da altri team prima della 22ma scelta (vedi Dolphins). Tornando al nostro (speriamo) Peters, scorribande a parte, è sicuramente uno dei migliori corner disponibili nel prossimo draft., abilissimo nella lettura delle big play rimediando a volte anche il TD.. E’un giocatore longilineo molto rapido, ed efficiente nei cambi di direzione laterali oltre ad essere un discreto placcatore. L’interrogativa più alta è: La dirigenza sarà in grado di gestire una testa calda come lui? Secondo me si, e in tal caso sarebbe un notevole valore aggiunto per la squadra.
2) Round – 56th pick overall (S - Gerod Holliman – Louisville)
Con Polamau ormai praticamente in uscita, Mike Mitchell che convince poco e l’incognita Shamarko Thomas, il team si trova in notevole sofferenza anche nel ruolo di safety. Sicuramente Landon Collins, il miglior prospetto della povera classe di quest’anno, verrà selezionato nel primo round e Gerod Holliman è la seconda safety degna di nota per una selezione tra il secondo ed il terzo giro. Per gli esperti, Holliman (SS) è un autentica macchina da tackle, capace di portare parecchi intercetti (ben 14 lo scorso anno) e garantendo una coverage di sicurezza e di impatto dopo la ricezione dei TE portando anche ottima copertura ai corner ed ai linebacker una volta superati. Unica nota dolente è l’infortunio alla spalla rimediato qualche anno fa, che a detta sua, non è stato ancora totalmente smaltito. A Louisville è considerato come un idolo e speriamo possa diventarlo anche per gli Steelers.
3) Round – 87th pick overall (OLB – Nate Orchard – Utah)
Anche se gli Steelers hanno recentemente rinnovato l’immortale James Harrison e il buon Arthur Moats, con il Jarvis Jones in infermeria a tempo indeterminato, la necessità di inserire almeno un nuovo OLB in rosa è praticamente doverosa. Ci sono moltissimi linebacker di rilievo che si sono messi in mostra nel 2014 con i rispettivi college, tra cui Dante Fowler, Shane Ray, Randy Gregory (drug test a parte), Vic Bealsey e Alvin Dupree. Molti di questi, se non tutti, saranno selezionati da altri team tra il primo ed il secondo giro, rendendo Orchard una possibile opzione che la società potrebbe valutare. Orchard è un mastino che fa della pass-rush la sua miglior attitudine, inoltre è un ottimo predatore di quarterback (17,5 sacks nel 2014 – solo 4 contro ULCA!), abile nel raggirare in fase di pressione allo stesso, le guardie avversarie.
4) Round – 121st pick overall (TE – Nick O’Leary – Florida State)
Tra le tante need sopra menzionate, anche il TE è un ruolo che necessità di nuovi innesti. Heat Miller è una garanzia ma compirà 33 anni nel 2015, e la difficoltà nel guadagnare yds dopo la ricezione sta diventando un problema sempre più duro da gestire. Nonostante la recente firma sul prolungamento di Matt Spaeth (anch’esso ultra trentenne) e nel caso non si operi a breve in free acency, anche il TE dovrà essere consolidato in backfiled inserendo nuovi innesti provenienti dal draft. In considerazione di ciò, con la consapevolezza che IL Top class Maxx Williams sarà selezionato nei primi giri, si può pensare che Nick O’Leary possa essere selezionato durante il quarto giro. Per chi non lo conoscesse, O’Leary è stato uno dei target preferiti nel 2014 di Jameis Winston, con cui è riuscito a trovare un gran feeling sui lanci di medio\lungo raggio. Inoltre è un giocatore abilissimo in red zone e a guadagnare yds dopo il placcaggio. Il suo acquisto garantirebbe un notevole risparmio di energia a Miller, con la limitazione d’uso nei match di rilievo.
5) Round – 160th pick overall (DE – Charles Tapper – Oklahoma)
Il DE è un ruolo che non necessitava di urgenti innesti fino al rilascio di Keisel, che seppur abbia contribuito poco nel 2014, lascia comunque un buco in depth da dover riempire. Difficile trovare un altro Tuitt soprattutto al 5 round e soprattutto è altrettanto difficile pronosticare i round alti con giocatori sulla carta mediocri e molto simili tra loro. L’unico che a mio avviso che merita una discreta considerazione è Charles Tapper, bestione di 281 lbs in grado di coprire al meglio la sua mattonella non concedendo metri alla O-Line avversaria.
6) Round – 198th pick overall (CB – Josh Shaw – USC)
La volontà espressa dalla società è quella di voler sistemare il ruolo di corner back con un progetto a lungo termine, l’investimento sul ruolo potrà essere effettuato a mio avviso tra il 5/6 massimo 7mo giro. Nonostante Shaw non vanti un curriculum invidiabile (vicende familiari con a seguito una denuncia per violenza domestica), la sua selezione al sesto round potrebbe essere un atto abbastanza sensato. Il prodotto dell’USC difatti ha giocato prevalentemente come corner al college ma talvolta è stato utilizzato anche come FS in caso di necessità. Le sue notevoli capacità atletiche compensano le lacune sui movimenti agili e rapidi nelle virate e cambi di direzione che un corner dovrebbe avere. Doti che purtroppo per lui non possiede. Corner e all’occorrenza safety, non male!
6) Round – 212nd compensatory pick selection (OLB – Chris Casher – FSU)
Difficile pronosticare una 200ma scelta, io ci provo con Chris Casher. Casher è prevalentemente un DE ma nel 1014 con i Seminoles è stato utilizzato spesso e volentieri come OLB. Secondo i suoi compagni di squadra, il suo aiuto più che in campo deriva da fuori, dove si è guadagnato con i suoi numerosi consigli il soprannome di “Coach Casher”.
7) Round – 239th pick overall (SS \ OT)
Non mi sbilancio sulla scelta dell’ultimo round, azzeccarla sarebbe un impresa!. Mi limito a indicare i ruoli sulla quale probabilmente verrà spesa l’ultima pick.
We bring patience!