lunedì 21 dicembre 2015

BRONCOS - STEELERS RECAP

Mai darsi per vinti in quel di Pittsburgh, come del resto, mai credere di avere già la vittoria in tasca. Questa è la lezione che abbiamo imparato bene ieri, insegnamento che avevamo già sperimentato contro i Chargers con la strepitosa rimonta nel finale. Si perché quando sembra tutto ormai perduto e gli ospiti sono in vantaggio per 27-13 all’half-time, mai ti sogni di poter avere un inizio di settimana tanto felice e con le speranze playoff ancora negli occhi. Vittoria maturata nella seconda mezz’ora di gioco, dopo la ramanzina degli spogliatoi tenuta da Mike Tomlin e che chiunque di noi tifosi, avrebbe volentieri fatto il coro. Neanche i più fiduciosi avrebbero buttato qualche centesimo sulla rimonta degli Steelers, che seppur giocando in casa, avevano condotto una prima metà da mani nei capelli e piena di errori grossolani. Invece, mai arrendersi, mai pensare di non poter recuperare una partita, perché come vai in svantaggio, hai comunque modo di poterla ribaltare. Una prova d’orgoglio più che per qualità dei singoli la definirei (almeno per la difesa), un fierezza che ha tirato fuori la voglia di vincere restando uniti e superando le lacune tecniche. Un esempio lampante in questo viene dalla secondaria, maltrattata totalmente dal wideout dei Broncos durante la prima mezz’ora di gioco. Emmanuel Sanders e Demaryius Thomas collezionano oltre 150 yds di ricezioni in due e riescono con delle semplici tracce sul profondo, a bersi gli inermi defensive backs con la maglia giallo-nera. Brock Osweiler fa il fenomeno, sigla 3TD pass, uno correndo e gioca come se fosse dietro i giardinetti sotto casa. In questo scempio però anche Mike Tomlin ha le sue colpe. Antwon Blake, che è il peggiore degli Steelers in coverage dell’intero reparto, e stato spesso chiamato al blitz sul QB, che in campo aperto può essere fatale. E Così è stato, come in occasione del secondo TD di Denver. Blake, finge la copertura e parte a cannone verso la tasca, ma dietro di lui passa gli inosservato Sanders che con una corsetta delle sue va in endzone (con annessa e comprensibile imprecazione). Tornando però alle colpe di Tomlin, non riesco a capacitarmi a questo punto l’utilizzo per oltre mezz’ora dell’ex Texas El Paso quando disponi di uomini migliori a roster sotto quell’aspetto, come Ross Cockrell e Brandon Boykin. Scelta tecnica? Chi lo sa… Resta il fatto che dal terzo quarto in poi Blake non si è più visto in campo e il risultato finale lo conosciamo tutti. Restando ancora un attimo sulla secondaria e sul cambiamento di atteggiamento, anche il nostro ormai idolatrato “pluto” Keith Butler, è riuscito ad aggiustare il tiro rispetto alla prima metà, che denotando un scarso utilizzo sulle corse rispetto ai lanci, ha imposto un arretramento a Ryan Shazier dalla sua solita posizione di middle, in aiuto alle safety. Questo, oltre che a portare all’intercetto sul finale di partita, ha anche prodotto una miriade di incompleti partiti dal braccio di Osweiler, che è stato costretto a forzare molti tentativi azzardando tracce al limite. Come detto però, l’inversione di marcia c’è stata anche da parte di tutto il team. Con il ritorno in campo dopo il tè caldo, front seven ha aumentato la pressione riuscendo a trovare due sack fondamentali nei terzi down (C.Heyward, L.Timmons). Questo ha indotto Osweiler ad accelerare i tempi facendolo sbagliare, il tutto a dispetto del primo quarto dove faceva praticamente quello che voleva. Terminando con la difesa, oltre al parziale del reparto che nella seconda metà lascia a zero punti lo score avversario, un dato eclatante sono le trasformazioni dei terzi down da parte di Denver. La facilità di gioco mostrata all’inizio, gli ha permesso di convertire 8 su 9 terzi down, mentre la costante pressione della secondo tempo, ne ha permesso solo 1 su 8. Più cambiamento di così?!

Spostandoci sul settore offensivo e continuando a sposare l’inversione di tendenza, la seconda metà regala emozioni uniche a noi spettatori di questo splendido sport. Ben Roethlisberger intavola lanci a profusione verso la miglior batteria di ricevitori della lega: Antonio Brown, Markus Wheaton e Martavis Bryant. Per il primo ormai gli aggettivi sono finiti. Le sue straordinarie qualità di separazione dal corner, gli fanno guadagnare 189 yds in ricezione e 2 TD alla miglior difesa della lega sul passing-game. Markus Wheaton è da definire un giocare assolutamente ritrovato, nel suo ruolo da slot receiver corre e riceve con disinvoltura in mezzo al campo manco fosse un Tight End, e sigla touchdown (1) con sempre maggiore continuità. Bene anche Martavis Bryant che riceve per 87 yds ma droppa qualche pallone di troppo soprattutto nel primo tempo. Unica incomprensione tra le 380 yds partite dal braccione del nostro QB, è il secondo intercetto avvenuto a pochi minuti dal termine della partita. Sotto la costante pressione del front seven degli ospiti, Big Ben, venuto fuori dalla tasca, lancia un passaggio corto in direzione di DeAngelo Williams fuori dal backfield per ricevere. Nonostante l’ex Panthers non sia un ricevitore e sia strettamente marcato perfino da Wade Phillips (poco ci mancava), si vede arrivare un pallone nella sua direzione facilmente intercettato da Brandon Marshall. A quel punto chiunque l’avrebbe sparata fuori o più lontano possibile, ma Big Ben no e questo errore, considerando la vantaggiosa posizione in campo per l’offense avversaria, sarebbe potuto costare caro. Sul running-game invece, avevamo previsto che sarebbe stata una serata dura e così e stato. DeAngelo Williams guadagna appena 26 yds in 14 portate siglando il primo TD della gara su una corsa a ridosso della endzone. Ottima la sua funzione invece sui blocchi che unita al solito lavoro sporco della O-Line, ha limitato l’ottima pass-rush dei Broncos a 3 sack e poche hit al QB. Infine lo special team. Nulla da dire al nostro cecchino Chris Boswell (a parte il legno colpito a piede freddo), sempre più una sicurezza a cui fare affidamento, mentre ho ancora in mente il tentativo di ritorno di Jordan Norwood su punt. Shamarko Thomas dimentica la testa a casa oltre al pallone lasciandolo incustodito, così che il PR degli ospiti non può fare altro che raccogliere involandosi in endzone. Per fortuna nostra la l’offensive team di Denver ha pensato bene di entrare in campo prima del dovuto, rendendo nulla la sgroppata di Norwood.


sabato 19 dicembre 2015

BRONCOS - STEELERS PREVIEW

Dopo le fatiche fisico/mentali del match di Cincinnati e per il quale questa settimana tra multe, squalifiche e prove televisive abbiamo fatto il pieno, arriva nella Steeler Country la squadra che vanta la miglior difesa del campionato: I Denver Broncos. Proprio così, il team del Colorado quest’anno è riuscito a sopperire ai problemi del settore offensivo, presentando una difesa dominante, le cui statistiche rimarcano la solidità del reparto. Miglior difesa nell’NFL con una media di soli 17,3 punti concessi a partita, prima nel passing-game con sole 2446 yds concesse (gli Steelers ne hanno concesse circa 1200 in più) e terza sulle corse con poco più di 1000 yds elargite. Con questi dati, non si può che desumere quanto sarà difficoltoso il match sotto il profilo del guadagno, anche per una offense come quella degli Steelers definita dagli esperti come la migliore del campionato. L’incredibile solidità sotto il profilo aereo ma anche sulle corse, metterà nelle condizioni coach Haley di studiare al puntiglio il game plan, cercando di trovare una soluzione per scardinare la difesa avversaria. Su tutto però, la forza dei Broncos arriva dalla frenetica pressione in pass-rush sul QB avversario che con Von Miller da una parte e DeMarus Ware dall’altra, sono stati in grado di collezionare la bellezza di 16 sack da inizio stagione. A questo fattore, hanno inciso anche i numeri messi a tabellino della secondaria, con gli intercetti avvenuti perlopiù nel tentativo avventato dei QB di trovare liberi i ricevitori prima di essere placcati. La O-Line black & gold quindi, si troverà a dover fronteggiare il miglior front seven in circolazione e la protezione su Big Ben sarà fondamentale a fargli produrre il suo gioco migliore. Attenzione però, perché se diversamente si dovesse propendere unicamente verso il running-game, valutandolo come alternativa sicura al gioco aereo, si potrebbe incappare in uno sbaglio ancora più grosso. Quest’anno, la difesa di Denver si è distinta come la migliore della lega anche nelle hit al QB e nel fare collassare la tasca da tutti i lati in fase di pressione, concedendo di conseguenza pochissimo terreno anche sulle corse agli avversari. A questo punto pare davvero dura trovare un cavillo e chiunque si trovasse nella posizione dell’OC degli Steelers, avrebbe pronta da inizio settimana, una lista di valide attenuanti da utilizzare. Ma Todd Haley no… in passato, ma anche in alcuni match di questa season (vedi Seattle), ci ha dato prova di saper adattare al meglio la manovra a seconda dei punti di forza o di debolezza degli avversari. Quindi, almeno personalmente, mi sento fiducioso. Spostandoci sul nostro amato front seven, l’unica incognita sarà l’utilizzo di Bud Dupree che dopo essersi infortunato Domenica scorsa nel match contro i Bengals, verrà preventivamente centellinato al fine di permettergli di recuperare al meglio la condizione. Dando uno sguardo alla offense avversaria, in settimana è stato dichiarato Brock Osweiler ancora come starter, ma dietro il comprensibile sollievo di non vedere in campo un certo Peyton Manning, c’è anche il timore di essere presi alla sprovvista dal giovane QB che dal suo utilizzo in week 10, ha vinto tre dei quattro match giocati perdendo solamente Domenica scorsa contro Oakland. Attenzione massima quindi e tanta tanta pressione in pass-rush come i nostri LBs quest’anno ci hanno abituato. Un'altra considerazione e per il quale due più due fa quattro, è che la forza sulle corse del nostro reparto a dispetto del gioco aereo, rispecchiano in opposto le qualità del settore offensivo di Denver, con un ottima batteria di ricevitori e un running-game definito come una delle need principali del prossimo draft. Supponiamo dunque che partiranno tanti lanci dal braccio di Osweiler in direzione di Demaryius Thomas e Emmanuel Sanders, e che verrà (come al solito) ribaltata come un calzino la nostra secondaria. Dicono che la speranza sia sempre l’ultima a morire ma sinceramente ho smesso di crederci. Per concludere… Finalmente giochiamo  in un orario successivo al match di Kansas City e sapere prima il risultato, sarà una delle componenti principali con cui affronteremo la partita. Appuntamento per Domenica ore 10.25 ora italiana.


lunedì 14 dicembre 2015

STEELERS - BENGALS RECAP

Alla fine è successo... Le previsioni degli scommettitori erano giuste, abbiamo vinto e restiamo ancora attaccati al treno dei playoffs. La week 14 dei i team in lotta con noi per la post season (Chiefs e Jets), è stata una passeggiata e questo ci mette nelle condizioni di non permetterci futili errori nei 3 match finali. Detto questo, la partita di ieri sera al Paul Brown Stadium di Cincinnati, è cominciata con il piede sbagliato tra battibecchi, litigi e scaramucce nel riscaldamento, continuata altrettanto per oltre mezz’ora ma finita nel modo migliore con una vittoria, che ci rilancia moralmente verso il finale di campionato. Come detto è stata una partita dura, troppo nervosa e spesso patetica, al tal punto da non vedere in campo 22 giocatori ma animali desiderosi di cercare solamente lo scontro o la vendetta per il torto ricevuto. Per fortuna in tutto questo, la manovra offensiva black & gold ne ha risentito solo in parte, mettendo subito a tabellone i primi 7 punti della gara dopo un drive condotto magistralmente e concluso con il TD di DeAngelo Wiliams più l’extra point di Chris Boswell. Nel capovolgimento di fronte e con l’attacco dei padroni di casa in campo, non faticano a guadagnare velocemente terreno in un periodo più lungo per interruzioni che per il tempo giocato. A ridosso delle 10 yds dalla endzone però, il QB di casa Andy Dalton la combina grossa. Nel tentativo di un passaggio corto consegna la palla nelle mani di Stephon Tuitt e si infortuna al pollice della mano destra cercando di fermare in tackle il “piccolo” DE con la maglia avversaria. Da li a poco il pubblico di casa perde l’entusiasmo prevedendo una sconfitta che sarebbe ormai scontata e far calare ancora di più lo sconforto, arriva l’infortunio di Tyler Eifert e George Iloka, entrambi dichiarati out poco dopo. Dentro a quel punto AJ McCarron che a dispetto dei dubbiosi non sfigura, anzi, riapre il match con un ottimo lancio da 66 Yds in direzione di AJ Green, cui riesce a bersi Antwon Blake e Mike Mitchell con un solo movimento. Il backup QB, conduce complessivamente un buon match, riuscendo a mettere in ginocchio spesso la secondaria avversaria sul lungo, pescando abilmente il duo Green – Jones. La macchia sul suo match all’esordio, sono gli intercetti di William Gay (trasformato in pick six) e quello di Robert Golden che ha tolto ogni speranza di rimonta alla squadra di casa. Sull’intercetto di William Gay però, oltre alla comprensibile ingenuità del giovane McCarron dovuta anche dalla poca esperienza, c’è anche intelligenza tattica, dove giocando una semplice cover a zona (più volte provata nei training camp e fortemente voluta dal DC “Pluto” Keith Butler), Gay lascia percorrere la traccia al primo receiver uscito dalla sua area di assegnazione, e semplicemente coprendo la sua zona, anticipa il secondo riuscendo ad arrivare al pallone. Semplice no?!.. Chiaramente non è così ma da spettatori non possiamo fare altro che considerarlo. Un’altra riflessione, che immagino tutti abbiamo fatto è: Sono state concesse ben 280 yds con 2 TD pass ad un backup che a tratti nel match, pareva lanciare con la tranquillità di un qualsiasi allenamento settimanale. Personalmente ho smesso (come già ribadito più volte) di sorprendermi e/o inalberarmi (per non dire altro) del comportamento in pass cover, e con una media eclatante di ben 279 yds concesse a partita c’è poco da dire o sperare a questo punto; dovremo armarci solamente di santini e pregare! Passando al front seven, direi è stata condotta la solita partita sublime. Si sublime, perché quando metti a segno 3 sack (Will Allen in strong safety blitz e l’avevamo preannunciato), porti una pressione costante per tutto il match e conceda solamente 64 yds sul running-game, non si può usare aggettivo differente. Unica nota dolente è stato l’infortunio di Bud Dupree (non dovrebbe essere nulla di grave), che ha costretto agli straordinari in pass-rush in buon James Harrison. Per il resto direi che siamo più che soddisfatti. 
Analizzando invece il fronte offensivo, le difficoltà nel trovare spazi nella quadratura tattica di Cincinnati, l’avevamo predetta. Todd Haley lo sa e ha preparato il match al puntiglio nel passing-game, adottando semplici schemi con tracce in Out-In al massimo Slant, per non più di 30 yds di gittata. L’obiettivo è stato pienamente centrato. Ben Roethlisberger chiude la sua serata con 30/39 per 282 yds e un solo intercetto, avvenuto nell’unico tentativo di big play. La batteria di ricevitori, Martavis Bryant su tutti, hanno spesso trovato difficoltà nel guadagnare la separazione dagli avversari, con Reggie Nelson abile a portare i raddoppi e non concedendo campo a forse il miglior wideout della lega. Il migliore di questi è stato il solito Antonio Brown (7 ricezioni per 87 yds), più impegnato però a battibeccare con Dre Kirkpatrick e con il resto della secondaria. Come il solito ormai, il running-game con DeAngelo Williams ha portato il suo solito pesante apporto alla manovra d’attacco. Questa volta però meno in termini di guadagno (84 yds) ma più in endzone con l’ex Panthers a segno per due volte. Ancora una volta la O-Line con Marcus Gilbert e David DeCastro, si è rivelata ottima nel creare spiragli per le corse e in pass-protection. Unica sofferenza il periodo che ha visto temporaneamente fuori dal campo Alejandro Villanueva, dove la linea ha concesso gli unici due sack ai danni di Big Ben. Per finire due parole sullo special team, con Chris Boswell sempre più efficace e preciso, la cui sicurezza ci fa tornare in mente un certo Shawn Swisham.


sabato 12 dicembre 2015

STEELERS - BENGALS PREVIEW

Vincere per dare continuità e mantenere questo passo per arrivare ai playoff. Con queste parole Mike Tomlin ha aperto consueta conference di metà settimana dopo le gioie della vittoria contro i Colts. Chiaramente anche noi tifosi ce lo auguriamo e arrivati a questo punto della stagione, ogni passo falso potrebbe essere fatale. Nella corsa al match di wild card (perché i Bengals paiono a questo punto irraggiungibili), le dirette antagoniste avranno di fronte avversari più gestibili (Titans vs Jets – Chargers vs Chiefs) rispetto alle furie di Cincinnati che mai come quest’anno sorgono ostici da affrontare. Ad alimentare l’ansia del match divisionale e a rendere ancora più difficile la situazione, ci sarà il Paul Brown Stadium, fortino della squadra dell’Ohio che quest’anno ha dovuto alzare bandiera bianca in un sola occasione (week 10 contro Houston). Tutte queste difficoltà lo rendono uno dei match più incerti della week 14, dove l’attenzione e i nervi saldi, faranno spostare l’ago della bilancia verso i più virtuosi nel saper interpretare al meglio il match. Detto questo, l’attacco della squadra di casa ha dato dimostrazione di saper scardinare qualsiasi tipo di difesa, intervallando un ottimo gioco sia sulle corse che sui passaggi sfruttando la massimo la qualità dei suoi interpreti. Andy Dalton è uno che lancia poco ma lo fa bene, a dimostrazione delle sue statistiche in pass rating (107,4). Questo è dovuto anche all’abilità nella separazione da parte dei suoi ricevitori (AJ Green è fantastico fatemelo dire!), che lo mettono in occasione di poter lanciare in assoluta sicurezza. Inoltre, condisce il suo gioco con l’abilità di saper uscire dalla tasca in caso di evenienza, rendendolo un pericolo costante sotto molteplici aspetti. Il miglior modo per ovviare a ciò sarà quello di portare una pressione costante per tutto l’arco del match. La smagliante pass-rush balck&gold, che alternando i suoi interpreti ha già collezionato la bellezza di 35 sack, dovrà fare a sportellate contro la solida O-Line avversaria e per il quale ci auguriamo di vedere James Harrison e compagni, atterrare più volte il buon Dalton. Ma se la mano di “pluto” Keith Butler ha inciso in positivo sul fronte a sette, quello che speriamo è che nel breve possa avvenire anche sulla secondaria, anche se, detto francamente, ormai ci crediamo ben poco. Alla fine tutto questo è abbastanza curioso se ci pensate… L’NFL moderna è prettamente improntata su un gioco in stile pass-friendly, e noi ci stiamo giocando un posto per i playoffs con la 29esma difesa sui passaggi e oltre 3300 yds concesse. Purtroppo (come rimarcato già in altre occasioni), l’istinto e le capacità di lettura o ce le hai o difficilmente le apprendi e purtroppo (lo ripeto ancora), errori su mancate scelte nei Draft/FA passate, hanno fatto si che ad oggi disponiamo di questi giocatori e arrivati a questo punto, bisogna farseli andare bene. Ma nel buio totale, c’è un barlume di speranza e si chiama Brandon Boykin. la buona prestazione contro i Colts, dovrebbe fargli guadagnare qualche snap in più a discapito del duo di fabbri Antwon Blake e Ross Cockrell, con William Gay unico titolare certo dopo aver passato con successo il concussion protocol in settimana. L’abilità dell’ex Eagles (Boykin) in pass coverage e nelle letture sui lanci, servirà come il pane contro uno come AJ Green, e cercherà di avere la meglio su di lui anticipando la traccia, dovendo sopperire ai centimetri di differenza. Gli ultimi baluardi e assegnatari sulle corse di Giovani Bernard e Jeremy Hill, saranno ancora i rinvenuti Mike Mitchell e Will Allen, con il #20 pronto ad eventuali blitz a seconda delle dinamiche di gioco.
Cambiando totalmente discorso, questa settimana ho letto parecchi pronostici che rimbalzavano sui siti e alla TV, e nella stragrande maggioranza dei essi, davano vincitori gli Steelers. Ora, analizzando il perché e leggendo i trafiletti posti sotto le scelte degli scommettitori, la partita sarebbe chiaramente indirizzata in ragione del momento di forma della offense black&gold. Tra una toccata e l’altra e dopo aver contato a grandi linee le preferenze degli addetti, a quel punto non ho potuto fare altro che rinfrancarmi anche io che, da solito malfidente, prevedevo una percentuale di sconfitta almeno per il 60% delle probabilità. Di sicuro chi fa questo mestiere (perlopiù per siti o testate attendibili) hanno le loro ragioni e numeri alla mano non si può che provare a dargli ragione. 3432 yds su passaggio per 20 TD (Big Ben ha saltato 4 partite) con 1477 yds su corsa per 11 TD (senza Le’Veon Bell per la maggior parte delle partite). Se in questo dettagliamo le statistiche dei singoli e fenomenali Antonio Brown, Martavis Bryant (ha saltato anche lui 4 partite), Markus Wheaton e DeAngelo Williams non finiremo più e tutto questo mix, non può che farci valutare il fatto che i bookmakers abbiano ragione. 
Tornando sul campo, a differenza del match di Domenica, la D# di Cincinnati è tutt’altro. Rocciosa sulle corse, molto ben disposta sui passaggi renderà inevitabilmente dura la partita all’attacco di Pittsburgh. Di vitale importanza sarà ancora una volta la nostra O-Line. Il reparto sarà ben impegnato sia in pass-protection che a generare i blocchi sulle corse, dove l’alternare anche un semplice passo fingendo uno schema, renderà sicuramente difficoltosa le lettura del gioco agli avversari. Come detto, data la quadratura della difesa di Cincinnati, prevedo un utilizzo accurato delle corse (principalmente nei primi due down) a dispetto dei lanci, per il quale il cannone di Big Ben difficilmente verrà risparmiato. Da considerare sarà anche il fatto che (in forza alla previsione sull’utilizzo del passing-game), la secondaria di casa sarà parecchio ridotta dagli infortuni, con Dre Kirkpatrick, Leon Hall, George Iloka e Adam Jones in forte dubbio. In ultimo segnalo con molta felicità, che per la prima volta da inizio stagione, sul tabellone degli infortunati (IR esclusi) appare solo la scritta “probable”!. Si prospetta un match dalla mille emozioni quindi, appuntamento per Domani ore 19.00 locali. 


lunedì 7 dicembre 2015

COLTS - STEELERS RECAP

C’eravamo lasciati con un “vietato sbagliare” e la risposta non è tardata ad arrivare. Avevamo anche sottolineato che sarebbe stato quasi impossibile ripetere lo show dello scorso anno, definendo gli speranzosi dei semplici “poveri illusi”, ma alla fine costoro si sono avvicinati più di chiunque altro nel pronostico. Nella notte italiana, gli Steelers sbaragliano i poveri Colts con il risultato di 10-45, in un match da definirsi combattuto per soli primi 15 minuti di gioco. Un primo quarto in cui succede davvero di tutto: prima il fumble causato da Jacoby Jones sul tentativo di ritorno, poi l’intercetto di Jarvis Jones subito dopo (azione da citare per prodezza tecnica e di intelligenza avendo rinunciato alla pass-rush e staccandosi dai blocchi, trova il pallone tra le sue mani facilmente), poi ancora un altro fumble con questa volta protagonista DeAngelo Williams, che perde malamente il pallone a causa anche di un blocco non corretto di Marcus Gilbert e per finire il primo intercetto con la maglia black&gold per Brandon Boykin propiziato da un passaggio sporcato di William Gay. Con il passare dei minuti però, il match prende una strada sempre più delineata. Dopo qualche drive sotto tono a causa anche della buona pressione del front seven degli ospiti, Ben Roethlisberger è compagni cominciano ad imbastire il solito gioco corale che coinvolge tutta la batteria di ricevitori ed il running-game. A parte i soliti Antonio Brown (monumentale), Martavis Bryant (fantastico) e Markus Wheaton (ritrovato), buona impressione la fa anche Jesse James, che si rivela ottimo ricevitore fuori dai blocchi e gran bloccatore in pass-protection. Nel match all’esordio da titolare a causa dell’infortunio di Heath Miller, colleziona 3 ricezioni importantissime per 30 yds totali, avvenute nel primo quarto dove regnava la confusione più totale. Il trio di ricevitori (sempre più considerato come il migliore della lega) concludono il match con 4 TDs su ricezione e un total offense in ricezione di 282 yds. La previsione sull’utilizzo del running-game invece l’avevamo centrata. Dopo una prestazione in ombra per scelte tecniche contro i Seahawks, DeAngelo Williams corre tanto e bene in campo aperto ma meno in endzone dove si è preferita la soluzione su passaggio. Per citare una statistica, DeAngelo Williams ha corso per oltre 100 yds in ben quattro match quest’anno, dove negli altri vi era presente un certo Le’Veon Bell. Personalmente già dopo il match contro San Fransisco, lo definì il miglior colpo dell’intera free agency! In tutto questo però la solidità della O-Line ha i suoi meriti. Anche questa volta, Alejandro Villanueva e tutto il reparto, si sono dimostrati i protettori ideali di Big Ben non concedendo nessun sack e pochi affretta menti al gioco di  quest’ultimo. Spostandoci sulla difesa, ancora una volta abbiamo avuto la prova di come questo reparto sia il giorno e la notte. Contro Cleveland il giorno, contro Seattle la notte e ieri contro Indianapolis ancora il giorno… Personalmente ho smesso di trovare un motivo o di analizzare il perché di fronte a tipologie di attacco differenti ci sia sempre l’incognita sulla prestazione, ma quello che alla fine conta (e che ormai ci auguriamo da tempo) è che si riesca a trovare una quadratura quanto prima. Sulla secondaria questa forse, possiamo affermare che di passi avanti ne sono stati fatti: finalmente Mike Tomlin si è ricordato di avere tradato Brandon Boykin, senza dubbio il miglior CB in pass-cover dell’intera rosa. Con lui in campo, ricevitori di rilievo come T.Y. Hilton e Donte Moncrief sono stati parecchio limitati, e Matt Hasselbeck ha dovuto spesso correre ai ripari facendo ricevere Frank Gore fuori dal backfield. Buono il lavoro anche del resto dei componenti della secondaria e Will Allen riesce a mettere nelle statistiche l’ennesimo sack stagionale in blitz. Il front seven ha condotto una grandissima prestazione sia in run-blocking che in pass-rush. Il running-game di Indianapolis è stato limitato a 54 yds avvenute per lo più nel primo quarto, e la pass-rush ha prodotto ben 5 sack e oltre 20 hit al QB avversario. Menzione doverosa va al veterano e mai finito James Harrison, protagonista assoluto con 3 sack e un fumble generato. In ultimo, faccio giusto una considerazione sullo special team. Premetto che non mi trovo mai nelle condizioni di giudicare l’operato su un pant-return o un kick-return perché le ritengo situazioni più occasionali che di bravura del singolo, ma dopo quanto accaduto ieri sera e non solo, mi chiedo cosa abbia spinto il team a firmare Jacoby Jones?! Hai in rosa uno come Antonio Brown che potrebbe fare tranquillamente i ritorni e l’abbiamo visto anche stanotte, ma se preservare un talento come lui vuol dire correre all’indietro o consegnare sistematicamente la palla agli avversari, allora saremo costretti a cambiare canale più volte durante il match! Piccolo sfogo personale a parte, godiamoci la meritata vittoria ma con la testa già proiettata a Domenica in vista del mach contro Cincinnati. Occorrerà dare continuità per la corsa ai playoffs, ma soprattutto mi aspetto la cattiveria necessaria per prendersi la rivincita dell’immeritata sconfitta subita in week 8.  


sabato 5 dicembre 2015

COLTS - STEELERS PREVIEW

Con la week 13 siamo ad un punto cruciale della stagione; d’ora in avanti sarà vietato sbagliare. Arrivano nella Steeler Country gli Indianapolis Colts di Andrew Luck - anche se ultimamente sono da circoscrivere a Matt Hasselbeck. La vecchia guardia ormai dell’NFL, possiede un esperienza tale che non ha fatto rimpiangere l’assenza di Luck nell’ ultimo mese e per il quale la difesa di casa sarà costretta a non sottovalutare. Tra i tanti spunti che il match ci offre, non possiamo non ricordare la partita dello scorso anno, dove Ben Roethlisberger mise a segno ben 6 TDs demolendo l’inerme secondaria dei Colts. Credere però che si possa ripetere quello spettacolo è da poveri illusi, di certo il potenziale offensivo a disposizione degli Steelers (con in aggiunta un ritrovato Markus Wheaton) non è cambiato, ma le contromisure di coach Pagano saranno li pronte all’uso. Soluzioni che dovranno essere ben preparate da parte dei Colts, e che in caso di errore saranno sfruttate al meglio dalla precisione di cui il braccio di Big Ben dispone. Per la cronaca e per i dubbiosi a riguardo, quest’ultimo sarà del match. Dopo una settimana di incomprensioni riguardanti l’uscita nell’ultimo quarto contro i Seahawks, Ben ha superato con successo i test obbligatori imposti in caso di consussion e pertanto sarà sua la posizione dietro il centro. Il gioco aereo quindi, sarà ancora una volta la prerogativa del game plan di coach Haley  al fine di sfruttare al meglio la debolezza degli avversari sui passaggi, ma questa volta però rispetto al match di Domenica scorsa, verrà maggiormente impiegato anche running-game con DeAngelo Williams sugli scudi, e pronto a seminare il panico nella retroguardia bianco-blu. In O-Line nessuna novità rispetto al match contro Seattle, la continuità e l’affiatamento stanno dando i risultati sperati, anche se, a dirla tutta, sarebbe bello rivedere in campo Pouncey prima di fine stagione. Spostandoci sulla sciagurata difesa, il reparto sarà obbligato a compiere una prestazione d’orgoglio in copia ai match di inizio stagione. In questo mi riferisco specialmente alla secondaria che sia sul corner che in safety, non ha ancora identificato i potenziali titolari. Per fortuna nostra, Domenica ci saranno ricevitori buoni ma tutto sommato non irresistibili (T.Y. Hilton a parte – che se è in giornata son guai) e che stanno faticando da inizio stagione anche a causa del cambio di QB in corsa per l’infortunio di Luck. Attenzione però, perché neanche Baldwin e Kearse sembravano fortissimi, ma alla fine hanno fatto quello che han voluto dall’inizio alla fine. Difficile ipotizzare i partenti o coloro che faranno più snap, ma nel mio spero che vengano alternati solamente Antwon Blake e Ross Cockrell mantenendo fisso il buon William Gay.  Il front seven invece sarà impegnato non poco con le corse di Frank Gore, mentre Ahmad Bredshaw dovrebbe essere out per infortunio. Come ogni partita, la pressione al QB sarà determinante e ,almeno in questo, la pass-rush balck & gold ci sta dando soddisfazioni. Si prospetta quindi un match più equilibrato di quanto si possa immaginare: ma del resto ormai l’abbiamo imparato, guardare una partita degli Steelers è come leggere un libro giallo, fino alla fine non sai mai cosa può accadere.


lunedì 30 novembre 2015

STEELERS - SEAHAWKS RECAP

C’eravamo lasciati con il tentativo di conquistare l’Emerald City, ma alla fine torniamo a casa con una “L” che ci rassegna ad un finale di stagione duro da dover gestire. Troppe volte dall’inizio del campionato, ci siamo trovati a dover commentare una successione di partite illuminate ad altrettante da buio profondo. Ma cosa c’è realmente che non funziona? Perché si alternano match ottimi in entrambi lati del campo e altri per il quale la rottura del televisore o del telecomando, potrebbe avvenire da un momento all’altro? Personalmente ancora non me lo riesco a spiegare… Una cosa è certa, con Dicembre alle porte è vietato sbagliare. Arriva un filotto di impegni in cui bisognerà tenere la massima concentrazione, consapevoli che arrivati a questo punto, ogni passo falso potrebbe costare caro in ottica playoff. Detto questo e con annessi tutti gli stati d’animo del caso, il match disputato nel il gelo di Seattle, è stato condotto in maniera eccellente fino all’Halftime. Fino al fischio finale della prima mezz’ora, Big Ben è compagni hanno dato prova della semplicità disarmante con cui sarebbero in grado di sbaragliare ogni tipo di difesa. Statistiche alla mano, non si è mai arrivati ad un 3 and out, giocando con fluidità i primi due down guadagnando yard con una percentuale privente per gli avversari. Ogni drive guidato ha portato sempre i suoi frutti, con la siglatura da 6 o 3 punti e in questo clima surreale per noi tifosi, abituati perlopiù a rimonte finali, è spiccata la varietà di gioco alternando tracce più comuni e banali come slant – in o out, oltre alla svagata facilità con cui venivano pescati tutti i ricevitori di cui Ben disponeva. Unica eccezione l’errata conversione sul 4&2 che ha visto in campo Landy Jones, autore di un tentativo scellerato che è costato il primo intercetto della gara. Tra i ricevitori, la prova di Markus Wheaton potrebbe essere sinonimo di vittoria ma purtroppo non è così. Il ricevitore da Oregon State ha concluso la sua prova con sole 9 ricezioni ma 201 yard completate oltre ad un TD a tabellino siglando lo score hight stagionale. Lo stesso è stato anche protagonista di un paio di chiamate al limite della decisione arbitrale (quelle chiamate che quando giochi in casa sono a tuo favore per intenderci) e che in termini di guadagno avrebbero fatto schizzare ancor più i suoi numeri a referto. Se in questo tripudio di gioia sommiamo , le sporadiche ed intelligenti corse sul game-plan di Todd Haley per DeAngelo Williams, il risultato sarebbe stato facilmente intuibile.

Ma purtroppo la concentrazione e la voglia di vincere è rimasta negli spogliatoi. Negli spogliatoi però non è rimasta la vana convinzione (da parte nostra sia chiaro) che le cose potessero migliorare con il passare dei minuti rispetto a quanto visto ad inizio del terzo quarto, con il primo e sfortunato intercetto per Big Ben (gli è scivolata la palla dalla mano durante il lancio). Con il trascorrere del cronometro però, le convinzioni si sono trasformate in sconforto. Dopo essere rientrati in possesso dell’ovale, lo stesso QB lancia un secondo intercetto viziato da una pass-interference (dubbia) di Richard Sherman su Antonio Brown. Solo l’ennesimo TD Markus Wheaton poco dopo, ci regala qualche secondo di gioia, perché nel drive successivo il tandem Wilson – Baldwin (3 TD quest’ultimo!) mette a segno il TD della vittoria su un ennesima distrazione della secondaria. Lo stesso reparto è stato il primo colpevole della sconfitta. Per dirne una: l’intelligenza tattica di giocare qualche snap ad una yard dai ricevitori di Seattle non è mai balenata nel cervello di Keith Butler e che invece è stata studiata al meglio di Pete Carroll e applicata da Sherman su Brown. Questa tattica avrebbe quantomeno rotto il timing-pass costringendo i Seahawks a giocate differenti, ma purtroppo si è concesso sempre troppo spazio e raggio d’azione per compiere le tracce. Il front seven invece riesce fortunatamente a salvare la faccia, come la O-Line del resto. La linea a sette della difesa ha si prodotto poco in termini di sack (2) ma ha costretto Wilson a parecchie sgambate personali per uscire dalla tasca. L’O-Line invece, ha fatto si che Ben avesse tutto il tempo necessario per arrivare ai ricevitori, registrando solamente due disattenzioni in tutto il match (una di queste stava per causargli un altro infortunio). Due parole finali sullo special team. Bravi nel bloccare quel treno di Tyler Lockett e a stoppare il calcio di Steven Hauschka, ma Jacoby Jones sarà così meglio di Dri Archer? Bah…


sabato 28 novembre 2015

STEELERS - SEAHAWKS PREVIEW

Finalmente tornano in campo i nostri eroi… Dopo una settimana di bye week in cui abbiamo goduto delle sconfitte in ottica playoff del trio Bengals, Jets, Raiders, si torna in campo Domenica sera (ore 10.25 locale) contro una delle migliori squadre dell’intero campionato: i Seattle Seahawks. Il match si prospetta come uno dei più complessi e avvincenti della week 12 (come tutti del resto dato l’impegnativo calendario), con entrambe le squadre in piena lotta per i playoff. Si scontreranno personaggi dal carattere eclatante dentro e fuori dal campo, e le battaglie sul piano tecnico ma soprattutto provocatorio di certo non mancheranno. Steelers – Seahawks inoltre, ha sapore di rivincita per il team dello stato del Washington, con il superbowl  vinto dai black & gold tra mille polemiche sulle decisioni arbitrali. Sicuramente ne vedremo delle belle ma a questo punto, entriamo meglio nello specifico del match che avremo modo di gustare. La bye week è stato un toccasana per la caviglia di Ben Roethlisberger, che avrà la possibilità di poter affrontare al meglio la pass-rush dei Seahawks. La pressione sulla tasca avversaria da parte della squadra di Seattle è stata una dei punti di forza della difesa, che con il costante schiacciamento delle maglie ha concesso poche yard su passaggio, mettendo spesso nella condizione il QB di forzare il tentativo. Di fronte però ci sarà la O-Line di Pittsburgh, che a dispetto dei molteplici problemi sul capitolo infortuni (anche se il rientro di Maurkice Pouncey sembrerebbe vicino), ha trovato un ottima quadratura di gioco in pass-protection, che risalta al meglio le qualità di “pensatore” di Big Ben con un gioco a volte rischioso ma che spesso si rivela azzeccato. D'altronde, quando ti trovi di fronte una delle migliori secondarie della lega non puoi permetterti di sbagliare; lo scontro più vivo della serata si prospetta tra Antonio Brown opposto a Richard Sherman, con quest’ultimo un po’ al di sotto degli standard del 2014 ma che comunque rimane un avversario duro da fronteggiare. Dando peso a quanto detto prima riferendomi all’attesa sul lancio, il timing-pass non dovrà venire a meno neanche dalla parte opposta del wideout, dove in copertura scaleranno le migliori safety della lega: Earl Thomas e Kam Chancellor. Da quanto è tornata la strong safety dopo un inizio tribolato per via del rinnovo contrattuale, Seattle ha ricomposto la legion of boom che raramente ha concesso campo ai rivali. Ma accantoniamo per un momento la palla che vola e spostiamoci sul gioco di terra. L’ormai sicurezza DeAngelo Williams sarà protagonista principalmente nei terzi down in conversione, nella speranza di trovare gli spazi necessari in una difesa rocciosa anche sulle corse. Difesa forte sul running-game sulle corse senza ombra di dubbio, ma che perde di solidità in redzone e in questo bisognerà sicuramente approfittarne. Spostandoci sulla D#, il reparto si troverà di fronte all’ennesimo QB elite affrontato in stagione. Russul Wilson unisce qualità e quantità alle sue manovre essendo abile sia come scrambler che come passatore. Quest’anno (più dell’anno scorso) l’abbiamo visto uscire dalla tasca per colpa di una linea deturpata dalla FA e non all’altezza di proteggerlo. Difatti la O-Line di Seattle è una delle peggiori per sack concessi (35) e affretamenti causati al QB e in questo la smagliante e ritrovata pass-rush degli Steelers potrebbe andare a nozze. Tornando alla offense dei padroni di casa sul lato del passing-game, nonostante le rimarcate difficoltà di Wilson per colpa di una linea colabrodo, Domenica non si troverà di fronte geni in press-coverage o abili nel pass-deflet, ma giocatori più adatti per istinto nel fermare gli avversari concedendo poche yarde after catch. I pericoli verranno maggiormente nelle improvvise big plays che il QB è solito lanciare in direzione dell’abile WR/KR Ricardo Lockette. Il running-game di Seattle invece, dovrà si fare a meno del portentoso Marshawn Lynch, ma potranno contare su un altro ottimo giocatore che è Thomas Rawls. Il rookie che è andato undrafted nel corso dell’ultimo draft, si è dimostrato da subito all’altezza di poter sostituire “beast mode”, con un risultato in termini di guadagno, addirittura superiore per portata. Il front seven degli Steelers verrà quindi chiamato a compiere l’ennesima prova al di sopra delle righe, in fotocopia al match di due Domeniche fa contro i Browns. Proprio il front seven potrebbe fare a meno di Ryan Shazier per un fastidio alla solita spalla, uno dei suoi migliori interpreti nelle due fasi. Così fosse Sean Spence in backup sarà chiamato all’ennesima prova convincente dal suo utilizzo. Da segnalare l’ennesima settimana con il punto di domanda per Brandon Boykin, sempre più incognita di questa secondaria che passing-game a parte, pare convincere a dispetto del suo scarso impiego.


lunedì 16 novembre 2015

BROWNS - STEELERS RECAP

Migliore risposta non poteva arrivare… Gli Steelers si impongono sui Cleveland Browns con il punteggio di 30 a 9 in un match dominato e condotto come meglio non si poteva sin dai primi istanti di gioco. Una vittoria che da morale sotto molteplici aspetti in vista della bye week di settimana prossima, dove ci sarà la possibilità di rifiatare oltre che a recuperare qualche infortunato. Analizzando il match, è stata la solita partita caratterizzata dagli infortuni che ormai dall’inizio del campionato siamo abituati ad assistere. Questa volta però, il fato ha voluto che entrasse in campo il miglior backup a disposizione in panchina, il cui nome sulla maglia recitava “Roethlisberger”. Ebbene si; il suo utilizzo sarebbe dovuto avvenire solo in caso di necessità, ma l’infortunio alla caviglia durante il secondo drive di gioco al buon Landry Jones (fin li perfetto), ha messo con le spalle al muro Mike Tomlin che non disponeva di ulteriori ripieghi sulla side line. Dentro Big Ben allora, tra le mille perplessità sulla sua salute e la gioia di vederlo in campo. Quello che è successo dopo è facilmente intuibile. Gli Steelers cominciano a macinare yard sotto il controllo del loro condottiero, fino a trovare il doppio TD di Antonio Brown (compreso di 2pti conversion) e quello di Martavis Bryant. L’NFL pass-friendly torna di dominio all’Heinz Field, con i tifosi che spesso durante il match hanno dovuto alzare il mento per ammirare le big play del fuoriclasse ex Miami (Ohio). Le giocate sul passing-game, sono state alternate pescando i ricevitori su tracce di corto-medio e lungo raggio, demolendo a più non posso la secondaria dei Browns priva del loro migliore uomo Joe Haden. Per citarne qualcuna: la super catch di Martavis Bryant con gli indici delle mani in versione ventosa (azione che ha portato al primo fumble nella sua carriera in NFL) e l’ennesima slant verso il “convertitore di yarde after catch” Antonio Brown, trasformata nel TD finale che ha chiuso definitivamente il match. Le 402 yarde complessive messi a tabellino dalla batteria di ricevitori, sono confortanti quanto importanti come biglietto da visita nei match in avvenire. Anche ieri sera, la linea offensiva ha svolto l’ennesima prova maiuscola in fase di protezione sul pass-blocking. Sarà prematuro e probabilmente qualcuno avrà da criticarmi, ma le assenze di Maurkice Pouncey e Kelvin Beachum non stanno pesando affatto. Meglio così del resto; l’abitudine nel testare il campo e la sicurezza assimilata in questo periodo, garantirà in futuro la lunghezza necessaria in depth per poter preservare al meglio l’organico. L’ex Army Alejandro Villanueva, ha permesso solamente un sack in tutto il match, assicurando tranquillità tale di movimento perfino ad un QB statico e acciaccato. Venendo al running-game, le precarie condizioni fisiche di DeAngelo Williams, hanno fatto si che il suo utilizzo venisse a meno cercando di preservare anche quest’ultimo per i match sul finale di stagione. La scarsa propensione alle corse della difesa avversaria, non ha convinto a pieno coach Todd Haley, che ha preferito rinunciare all’ex Panthers rendendolo parte passiva nell’azione (in fase di blocco). Dopo le premesse e le dichiarazioni sulle sue condizioni, il fatto di avergli evitato un possibile infortunio è un altro successo della serata del coaching staff sull’organizzazione nel piano di gioco.
Ma veniamo alla difesa di “pluto” Keith Butler. Da segnalare ancora una volta (come sempre del resto), l’immensità di yard concesse per mezzo dei passaggi. Ormai non è più una novità, lo sappiamo, ma se non si può ovviare del tutto a quello che è indubbiamente il punto debole del reparto, cercare di migliorare dovrebbe essere da stimolo. Ma questo incentivo purtroppo stenta a decollare. Potrebbe essere un problema di pass-rush e di intensità sul QB avversario viene da pensare, ma non lo è; semplicemente guardando i replay delle azioni, si nota come l’attenzione dei corner e delle safety venga a meno nelle fasi successive allo snap, a dimostrazione che oltre ai limiti tecnici della secondaria (purtroppo per noi sono molti), basterebbe concentrarsi un po’ di più sul movimento del proprio avversario assegnato, senza dover arrivare per forza al tackle per fermare l’azione. In questo uno come Brandon Boykin è maestro ma neanche in società sanno bene dove sia finito. Tralasciando le pecche in coverage, i contrasti sono avvenuti ancora una volta puntuali e ruvidi al punto giusto. La tenacia che è stata premiata con un fumble (Will Allen – mattatore) e con un intercetto (Mike Mitchell – resuscitato) da parte delle safety titolari, autori dell’ennesima prova strabiliante. La lotteria dei corner invece, ha svolto la solita buona gara in pressione ma meno nel concedere campo. Il front seven ha dimostrato di essere in serata da subito, quanto Arthur Moats recupera un fumble sul primo passaggio della gara di Johnny Manziel e procura pochi minuti dopo, un facemask su quest’ultimo al limite del legale. La pressione è stata continua da parte di tutti i membri della squadra, pressione che ha costretto il QB a forzare il passaggio in parecchie occasioni oltre che a cercare la soluzione personale per uscire dalle maglie. Per gli amanti delle statistiche, gli Steelers sono a quota 28 sack complessivi da inizio stagione, cifra che ha già quasi raggiunto la quota totale nelle 16 gare del 2014. La mano di “pluto” direi che comincia a vedersi! Sempre sulla linea, le 15 yds su corsa concesse ai Browns sono un dato fenomenale. Vero è che le portate sono state poche (14), ma se questa soluzione è stata utilizzata poco è merito anche della difesa B&G che nei pochi tentativi si è sempre mostrata pronta.
Match archiviato che ha portato alla prima vittoria divisionale dopo le sconfitte contro i Ravens ed i Bengals. Dopo la bye week si vola sulla costa ovest per affrontare i Seattle Seahawks. Squadra dura e ostica a dispetto del record negativo, che si giocherà fino all’ultimo le sue carte per accedere alla postseason. Si prospetta l’ennesimo match da non perdere.

sabato 14 novembre 2015

BROWNS - STEELERS PREVIEW

Dopo Raiders – Steelers di settimana scorsa, anche questo week-end ci regala l’ennesimo grande classico carico di storia e di acerrima rivalità: Cleveland Browns – Pittsburgh Steelers. Per i ragazzacci con la divisa giallo-nera, si avvicina l’ultimo match dall’aspetto “meno difficoltoso” rispetto al tour the force che li attenderà dalla week 12 fino al termine della regular season. Un match che, seppur condizionato dalla lunga lista di infortuni, dovrà essere condotto nel miglior modo possibile dai presenti in campo, per cercare di strappare una W essenziale verso il cammino finale. Dalla parte opposta Cleveland che, accantonato il sogno playoff, cercherà di mettere i bastoni tra ruote dei padroni di casa rivendicando inoltre, la batosta rimediata lo scorso anno. Di seguito, analizziamo gli aspetti con cui la squadra di Mike Tomlin ha preparato il match in questa settimana.

Attacco:
Lo stupore è stato enorme nel vedere ieri in campo Ben Roethlisberger. Dopo la diagnosi rilasciata nelle ore successive al match contro i Raiders, che aveva evidenziato una distorsione dai tempi di recupero ignoti, ieri il nostro QB si è presentato sul rettangolo verde per svolgere la regolare pratica. Nonostante il comprensibile sorriso spuntato sui nostri volti combinato ad un espressione di sollievo, sarà dura vederlo posizionato dietro il centro nel primo snap della gara. Il suo utilizzo potrebbe avvenire nel momento in cui le cose dovrebbero farsi dure, e che la pass-rush avversaria non si attesti particolarmente in giornata. Del resto la settimana trascorsa, è stata affrontata con Landry Jones come punto di riferimento su cui affinare le manovre e gli schemi. L’abilità di quest’ultimo nel timing-pass sulle slant e i passaggi laterali (vedi TD di Martavis Bryant contro i Cardinals e la ricezione di Antonio Brown nell’ultimo quarto contro i Raiders), dovranno essere sfruttate al meglio dal reparto di ricevitori. I passaggi verticali sul profondo verranno sicuramente a meno rispetto a quando vi è a capo Big Ben, a dispetto delle statistiche che con 2286 yds concesse per 18 TD su passaggio, classificano la squadra di Cleveland come una delle più deboli sotto il profilo aereo. Questa volta a fianco al duo Brown e Bryant, potrebbe rivedersi Darrius Heyward-Bey che, con l’ex Sooners in campo, era risultato il miglior ricevitore nella sconfitta contro Kansas City. Altro fattore determinante sarà il gioco sulle corse e l’ennesima debolezza in termini di numeri per gli avversari. Il fastidio al piede pare essersi riacutizzato per DeAngelo Williams, che contro i Browns, cercherà di ripetere la straordinaria prova di settimana scorsa. In caso di problemi e/o fastidi in partita in corso, pronto Jordan Todman che pare più accreditato rispetto al neo acquisto Isaiah Pead, ancora alla ricerca della migliore condizione fisica. Sulla linea sarà interessante vedere se vedrà riproposto il duo di TE Heath Miller – Jesse James, con quest’ultimo in uscita dai blocchi per la ricezione. Il resto delle linea sul fronte contenitivo e dei blocchi per le corse, continua a dare soddisfazioni ma questa volta ci saranno migliori rusher rispetto a Domenica scorsa. Soprattutto se qualora Big Ben dovesse comparire in campo, la protezione dovrà essere totale!

Difesa:
Troppi indizi fanno una prova e ormai siamo costretti a rassegnarci ad ogni tipo di passing-game avversario. 2457 yds concesse dall’inizio del campionato sono davvero uno sproposito! A guidare l’avanzata degli ospiti ci sarà al 90% Johnny Manziel, rispetto alle voci che inizialmente davano partente Josh McCown. Con il giovane talento tanto chiaccherato, la manovra guadagna parecchi punti e molta alternativa a differenza del veterano ex Buccaneers. Per questo motivo l’attenzione della secondaria ma in primis la pressione del front seven, dovrà esser costante dall’inizio alla fine. Dopo una prova in colore contro i Raiders (una delle migliori O-Line della lega – va detto), la pass-rush dovrà tornare alla ribalta che finora, con i suoi componenti, ha collezionato ben 22 sack dall’inizio della regular. Il matchup contro la O-Line avversaria (finora una delle peggiori del campionato con 30 sack concessi), potrebbe rivelarsi la chiave di volta durante il match, limitando il più possibile l’attacco avversario dal principio, senza sperare in passaggi errati. Dopo match in cui l’utilizzo del TE avversario è venuto a meno (Eifert contenuto e Walford quasi inoperoso), Domenica ci sarà Gary Barnidge, giovane promessa capace di staccarsi bene dai blocchi e correre sul profondo, oltre ad essere in grado di compiere ricezioni al limite del possibile. Sempre sul wideout, gli ormai fissi Antwon Blake, Ross Cockrell e William Gay, si troveranno di fronte a due ricevitori rapidi e scattanti come Andrew Hawkins e Travis Benjamin, brevilinei nelle tracce e agili nel tagliare il campo. In strong ed in free safety, Will Allen e Mike Mitchell si stanno dimostrando anch’essi inamovibili. Sul running-game, la solita 3-4 ibrida di Keith Butler, con Tuitt-McLendon-Heyward davanti e Jones-Timmons-Shazier-Dupree dietro, sta dando ottimi risultati sotto il profilo del contenimento e della puntualità dei tackle dopo lo scrimmage. Cleveland non è prettamente una squadra orientata sulle corse a dimostrazione delle 82 yds per game di media, ma l’attenzione dovrà essere comunque massima da subito, a differenza di quanto accaduto settimana scorsa.

Pronostico finale:
Sarà l’ennesimo match della stagione caratterizzato dalle assenze. I Browns dovranno fare a meno di Joel Bitonio e probabilmente di Donte Whitner e Joe Haden, mentre negli Steelers mancheranno: Big Ben (ancora non è stato dichiarato out), Le’Veon Bell oltre agli out for season Maurkice Pouncey e Kelvin Beachum. Nonostante questo, il talento complessivo della squadra di casa superiore in molti reparti oltre all’apporto del’Heinz Field, fa pendere l’ago della bilancia verso di loro.

lunedì 9 novembre 2015

RAIDERS - STEELERS RECAP

Dopo un match come questo condotto da entrambe le squadre ad altissima intensità, ci si accorge quanto questo sport sia imprevedibile e vada vissuto fino all’ultimo respiro. Un grande classico come Raiders – Steelers difficilmente tradisce le aspettative. Una bella partita rimarcata dal risultato, giocata e sudata ad ogni azione. Ambedue le squadre hanno cercato fino all’ultimo di portare a casa la vittoria con l’attenuante dei limiti di cui dispongono, ma alla fine l’hanno spuntata i padroni di casa. Con questa vittoria gli Steelers mettono un importantissimo tassello sul proseguimento della stagione in ottica playoff. Dall’altra parte Oakland che nonostante la sconfitta, si può vantare finalmente dopo anni, di avere un team giovane e di grande prospettiva che porterà sicure soddisfazioni. Analizziamo, di seguito gli aspetti del match sulla sponda balck&gold.

Attacco:
Finalmente una prestazione degna dell’attacco di cui disponiamo. Have a Day! Antonio Brown (career high) protagonista assoluto con una prova al di fuori del comune (17 ricezioni per 284 yds – 22 su corsa), demolisce la secondaria dei Raiders con ricezioni tanto spettacolari quanto utili in situazioni clou del match. Le solite yard after catch del talento ex Michigan sono state puro ossigeno per l’offense degli Steelers, che a dispetto delle statistiche, ha spesso trovato difficoltà nella costruzione della manovra. Ben Roethlisberger si fa perdonare dallo scivolone di settimana scorsa con 24/44 per 334 yds e 2 TD; solo l’intercetto macchia la sua prestazione. L’intuizione di D. Amerson sull’ennesimo tentativo verso Antonio Brown, è da sottolineare per abilità e prontezza di riflessi con cui il DB californiano intuisce il lancio del nostro QB. Sempre su Big Ben, la nota dolente è l’infortunio alla caviglia sinistra rimediato nell’unico sack del match operato da Aldon Smith; infortunio che l’ha costretto ad abbandonare il campo nell’ultimo quarto di gioco. Le analisi post-partita hanno evidenziato una distorsione alla caviglia che, nella migliore delle ipotesi, lo costringerà alla side line per le prossime due/tre settimane. Al suo posto Landry Jones conferma di essere un buon backup QB da partita in corso nella speranza che si trasformi altrettanto anche dall’inizio. Un altro fattore della giornata e per il quale la difesa dei Raiders ha ancora brutti ricordi, è stato DeAngelo Williams. L’ex Panthers  si è convalidato un runningback di tutto rispetto unendo esperienza e bravura a servizio della squadra. Con le due siglature da sei punti, ha raggiunto l’importante record personale di 50 TD nel campionato maggiore, ed il via libera concesso da Le’Veon Bell, lo renderà ancora più determinante nel proseguimento della stagione. Da evidenziare in entrambi i TD di Williams, i blocchi della O-Line che con Marcus Gilbert prima e Ramon Foster dopo, hanno generato i pertugi necessari per bucare la “D” avversaria. La linea offensiva ha condotto l’ennesima prova eccellente, lasciando la tranquillità necessaria a Ben per trovare liberi i ricevitori. L’unica disattenzione è di Alejandro Villanueva nell’occasione del sack che ha causato l’infortuno al QB. In ultimo Heath Miller che con la sua solita prova robusta, ha concesso il primo TD al collega di reparto Jasse James, forzando un blocco per aprire il campo in endzone a quest’ultimo.

Difesa:
Benché abbiamo incassato la bellezza di 35 pti (14 dei quali nell’ultimo quarto), la difesa ha condotto l’ennesima partita buona tatticamente e al di sopra delle aspettative. Il punteggio, a mio avviso troppo pesante per quanto speso in campo di termini di volontà, cuore e spirito di sacrificio, rimarca purtroppo le difficoltà del team sul passing-game che concede troppo spazio. L’abilità nel leggere i tagli e le tracce avversarie devono essere rivedute e meglio preparate. Non si può concedere una prateria in campo aperto ad abili ricevitori come Micheal Crabtree o Amari Cooper. In cover 2, disposta in occasione del primo TD, Antwon Blake e Will Allen seguono lo stesso uomo lasciando un autostrada sguarnita a Crabtree per la ricezione. Queste situazioni si sono verificate parecchie volte dall’inizio della stagione e forse è arrivato il momento di studiarle meglio. Tattica a parte, la puntualità della secondaria sui tackle è stata come sempre eccellente. Antwon Blake, Ross Cockrell, Mike Mitchell e Will Allen al rientro, hanno svolto la solita partita “maschia” causando 3 fumble e un intercetto che ha dato il via al drive finale della vittoria. La pass-rush ha dovuto fare i conti con una delle migliori O-Line della lega. La protezione su Derek Carr è stata eccellente dal primo all’ultimo snap, con il QB californiano che non ha mai avuto il timore di essere ostacolato nel suo gioco. Il front seven ha svolto la solita buona partita in run blocking contro una delle squadre con il miglior gioco sulle corse, concedendo 139 yds di cui 96 a Latavius Murray costretto però ad uscire anzi tempo. Male solo in paio di situazioni; ad inizio partita dove ha concesso 44 yds a Murray e il TD Jamize Olawale, firmando il quarto TD della stagione per la difesa gli Steelers contro le corse.

Considerazioni finali:

L’importante era vincere, ma il prezzo è stato ancora una volta perdere Ben Roethlisberger. Per fortuna nostra c’è di mezzo in week 11 il bye, nella speranza che Big ben possa tornare operativo la partita successiva. Usciamo dal match contenti per la vittoria ma con il dovere di migliorare la fase difensiva sul passing-game che ad oggi ci classifica addirittura in 27ma posizione!

sabato 7 novembre 2015

RAIDERS - STEELERS PREVIEW

Guardare la classifica diventa d’obbligo superata la metà della stagione e, ad oggi, con una percentuale del .500 (7mo posto in AFC) gli Steelers sarebbero fuori perfino dalla wild card. Per questa ragione il match di Domenica sera contro i Raiders (ore 19.00 locali) diventa di fondamentale importanza, e strappare una W rimetterebbe in carreggiata il team oltre che a dare un iniezione di fiducia in vista dei match più impegnativi. Soprattutto non ci sarà da scherzare e da sottovalutare l’avversario come accaduto contro Kansas City; i Raiders non sono più una scommessa ma sono una realtà e purtroppo per noi, arrivano nel momento meno indicato della stagione. I numerosi infortuni con cui il team dovrà fare i conti, obbligherà coloro che scenderanno in campo, a dare il 100% sotto ogni aspetto per avere la meglio contro la squadra Californiana.

Attacco:
Ben Roethlisberger sarà chiamato a una prova maiuscola per ribaltare le critiche attribuitegli in settimana. Lui stesso ha dichiarato che il ginocchio sta bene e la mobilità è buona, nonostante i colpi ricevuti dalla difesa dei Bengals, pertanto niente più alibi e insicurezze tormenteranno il QB. D'altronde, la O-Line sta dimostrando di saper contenere bene le avanzate avversarie anche con l’inserimento dei backup (Villanueva e Wallace), e la fiducia nell’attendere il compimento della traccia dei WR senza essere in difficoltà, è in graduale aumento. Restando sempre sulla linea, nello scorso match abbiamo visto quanto può essere produttivo Heath Miller in uscita dai blocchi sulle quick pass centrali o sulle feed per eludere i linebacker all’esterno. Questo avverrà ancora viste le attitudini della pass-rush avversaria finora non propriamente smagliante (14 sack). Sul wideout, tornare a macinare yarde sarà d’obbligo. Il trio delle meraviglie composto da Antonio Brown – Martavis Bryant – Markus Wheaton (quest’ultimo un po’ meno) sta bene e anche da loro ci si aspetta un progressivo upgrade tornando ai livelli della stagione passata. Soprattutto da Antonio Brown, che nei match successivi all’infortunio di Big Ben, si è mantenuto su medie di ricezione parecchio al di sotto dei suoi standard. La vera incognita della serata sarà il running-game. Non tanto per chi sarà lo starter (DeAngelo Williams), ma più che altro per gli schemi e soprattutto il metodo di gioco nei terzi/quarti down su cui siamo, purtroppo, palesemente insufficienti. Giusto per ricordarci (perché non fa mai male), Williams non è l’ultimo arrivato in NFL e con la maglia degli Steelers è stato in grado di correre oltre 100 yds nei match di apertura. Se non altro per me, l’affidamento verso l’ex Panthers è totale.

Difesa:
Passati e quantomeno disinnescati i Bengals (nel limite del pargone), Domenica ci sarà batteria offensiva di Derek Carr. Il giovane QB come tutto il reparto, sta attraversando un momento d’oro e con il duo Amari Cooper - Micheal Crabtree, sembra giocarci da una vita. Oltre alle indubbie qualità di Carr, il suo successo è anche dovuto grazie ad una solida e sicura O-Line in protezione che concede il tempo necessario per il lancio a quest’ultimo. Statistiche alla mano, uno tra i matchup più interessanti sarà quello tra la O-Line dei Raiders e la pass-rush degli Steelers (22 sack), con il rookie LB Bud Dupree che si sta rivelando (per ora) una 1st round pick azzeccata. Sempre sul front seven, dovrebbe tornare titolare Stephon Tuitt accanto a Steve McLendon nella posizione di NT. Salvo forfait dell’ultimo secondo, verrà riproposto McLendon in DE e McCullers in NT che tanto hanno fatto bene contro i Bengals. Il running-game affidato Letavius Murray (che partita contro i Jets!), che finora ha prodotto molto in termini di guadagno, verrà probabilmente a meno contro la forte “D” degli Steelers sulle corse. Spostandoci sulla secondaria, Antowon Blake ha dichiarato in settimana che gli Steelers hanno le qualità per vincere tutti i match restanti fino a fine stagione… Il primo test post-dichiarazioni saranno con gli abili ricevitori (sopra indicati) silver&black, e con William Gay dalla parte opposta dovranno limitare al massimo il guadagno di yarde. Speriamo bene! Negli spot riservati alle safety, dovrebbe rivedersi il duo Will Allen-Mike Mitchell che hanno regolarmente svolto le sedute di allenamento in settimana nonostante i ripetuti acciacchi.

Pronostico finale:

Poche sicurezze, purtroppo quasi nessune. Domenica ci sarà l’ennesima partita di cui non c’è un vero e proprio favorito. Sulla carta e nonostante gli infortuni, gli Steelers hanno migliori qualità, ma come detto con questi Raiders non c’è da scherzare! Entrambe i team sono in lotta per un posto ai playoff in AFC e cercheranno di non perdere l’occasione di battere una diretta concorrente per la lotta finale. Sarà una partita da non perdere nella speranza che, almeno questa volta, alla fine quelli a ridere saremo noi!


lunedì 2 novembre 2015

BENGALS - STEELERS RECAP

Si conclude con una sconfitta il match che doveva dare il ben tornato a Ben Roethlisberger, trasformato però in “ben servito” dalla squadra di Cincinnati. Il disappunto lo si legge nel volto del QB nella conferenza post-partita: Nulla da dire, siamo tutti colpevoli e dobbiamo solo lavorare per migliorarci… Parole al tono di scuse personali ma anche pubbliche in nome dell’intera squadra, che dopo le vittorie ottenute soffrendo e mostrando i denti contro i Chargers ed i Cardinals, ha calato vistosamente rendimento con le brusche uscite contro gli Chiefs e i Bengals e, giunti a questo punto, potrebbero compromettere il cammino verso i playoffs. Anche se è presto per fare eventuali calcoli, lo stato d’animo del team potrebbe scemare in vista dei durissimi impegni che lo attendono tra Novembre e Dicembre, e la speranza è quella che nonostante gli scivoloni, si riesca a reagire manifestando la volontà di giocarsi a pieno le proprie chance.

Attacco:
Il primo drive in mano Big Ben ci ha fatto illudere facilmente! 5 minuti di possesso bastano per farci capire che il QB è tornato e che l’intesa con Martavis Bryant e Antonio Brown sembra smagliante. Da li in poi niente più. Molti lanci partiti, si sono persi sulla side line o tra le mani della secondaria dei Bengals. La gestione del match e degli schemi di gioco sul passing-game, è stata poco produttiva in termini di guadagno (262 yds – 1 TD – 3 Int) con Antonio Brown che si mantiene su medie di ricezione paurose (solo 47 yds) rispetto agli standard. L’apoteosi poi è avvenuta nell’ultimo quarto, dove sono stati concessi ben due intercetti in due drive consecutivi. Il TD di AJ Green ed il Fied Goal siglato, sono il prezzo da pagare per gli errori commessi. Risultato finale sul 16-10 e partita conclusa. Nel mentre, l’infortunio al ginocchio di Le’Veon Bell rimediato in una ricezione in uscita dal backfield, alimenta lo sconforto di una partita a tratti mal diretta anche sul running-game. Per il RB si parla di un MCL che lo costringerà a stare fuori fino alla fine della regular season. Al suo posto DeAngelo Williams fa il suo con 71 yds percorse in 9 portate. Ma non è tutto così nero; con piacere rivediamo Heath Miller all’azione (10 ricezioni per 105 yds) ed il boato dell’Heinz Field alzarsi con le sue giocate. Dopo un mese buono in cui ha svolto il lavoro sporco con la linea, il veterano si prende spazio vincendo parecchi duelli con i linebacker avversari. Anche la linea ha condotto complessivamente un buon match. Cody Wallace e Alejandro Villanueva stanno mostrando le qualità necessarie da meritarsi a pieno il posto elargito. Nonostante i tre sack concessi, hanno protetto egregiamente Ben concedendogli il tempo necessario per trovare il lancio. Migliore del reparto Heath Miller e peggiore Ben Roethlisberger.

Difesa:
Di fronte a uno degli attacchi più prolifici della lega, la difesa ha svolto una signora partita. Come già accaduto più volte dall’inizio del campionato, il reparto ottiene i migliori risultati quando la manovra offensiva stenta a decollare. Pur concedendo sempre in campo aperto, a ridosso della redzone le maglie si stringono creando una barriera difficile da superare. Finalmente il DC Keith Butler decide di spostare Steve McLendon in DE inserendo Daniel McCullers in NT e i risultati si sono visti. Pressione costante e ottimo contenimento sulle corse per tutto il match, predicono panchina a lungo termine per Cam Thomas. Andy Dalton (23/38 per 231 yds) è riuscito a trovare la segnatura da 6 punti solamente verso lo scadere del tempo ed il running-game, con Giovani Bernard a capo, ha prodotto solamente 80 yds complessive. Dopo il capitombolo contro i Chiefs, anche la secondaria ha fatto una buona gara. Dal lato dell’undraftetd Antwon Blake, AJ Green ha faticato nel trovare palloni giocabili, se non con quick pass laterali dallo snap. L’intercetto avvenuto in endzone è un autentico colpo di genio del cornerback, che finta la copertura sul taglio interno, spostandosi esternamente fino ad abbracciare il pallone con un balzo. Anche Ross Cockrell, Robert Golden e Mike Mitchell (suo il secondo intercetto) svolgono una buona gara fatta di coperture e tackle puntuali. Come detto la difesa ha condotto una buona gara e la sconfitta è giunta per mano dei turnover concessi in attacco. Non mi sento di dire che ci sono stati peggiori, mentre il voto di migliore va a tutto il reparto dei DB.

Considerazioni finali:

Alla vigilia Cincinnati era favorita perfino da chi non segue il football e come spesso accade, la partita è stata più equilibrata delle aspettative. Troppe volte dall’inizio della regular season, mi sta capitando di scrivere che la difesa tiene in partita la squadra a dispetto di un attacco poco produttivo. Del resto chi l’avrebbe mai immaginato dopo la season del 2014?! La mancanza di Le’Veon Bell peserà come un macigno per le partite a venire e DeAngelo Williams dovrà dimostrarsi all’altezza di sostituirlo. Usciamo ridimensionati ancora di più da questo match, che ci obbligherà ad affrontare ogni avversario con la massima attenzione e foga agonistica di una finale. 


sabato 31 ottobre 2015

BENGALS - STEELERS PREVIEW

In men che non si dica siamo giunti al giro di boa della regular season. Il match di Domenica (ore 19.00) tra gli Steelers e i Bengals, potrebbe già segnare le sorti dell’AFC North con la squadra di Cincinnati che in caso di vittoria, porrebbe un distacco tale dagli inseguitori da mettere ipoteca sulla vittoria della division. Allo stato attuale, il divario tra i due team (non tanto tecnico ma organizzativo in termini di gioco) potrebbe già presagire una vittoria anticipata per gli ospiti, che con Marvin Lewis a capo, hanno dimostrato finora un ottima solidità. Dalla loro gli Steelers vantano un record dominante contro la squadra dell’Ohio tra le mura di casa, e con il rientro di Big Ben, cercheranno di proseguire la striscia positiva oltre a che tenere ancora vivo il sogno dei playoff. Analizziamo di seguito, attacco e difesa della squadra guidata da Mike Tomlin.

Attacco:
Uso il condizionale perché non si sa mai ma al 99,9 % periodico, Ben Roethlisberger sarà del match. In settimana e soprattutto negli ultimi giorni, ha svolto regolarmente le attività con la squadra prendendo anche parte a esercizi più intensi per testare la mobilità e la stabilità del ginocchio. A questo punto ed è inutile dirlo, con lui sul rettangolo verde la musica sicuramente cambierà: il gioco sul profondo sarà finalmente il punto forte della manovra, con il tento di demolire la buona secondaria dei Bengals che sinora ha concesso 1569 yds su passaggio per 8 TD. Antonio Brown, entusiasta del ritorno di Ben (come tutto il reparto del resto) potrà tornare a guidare l’avanzata B&G lui lanci con il supporto di Martavis Bryant che dal suo rientro per via della squalifica, non ha ancora avuto modo di ricevere un pallone dal QB ex Miami (Ohio). L’attacco spumeggiante a totale trazione anteriore, sarà composto nel backfield da Le’Veon Bell, che con l’ottima prestazione messa a referto nella sconfitta contro gli Chiefs, ha superato le 500 yds corse nella stagione. Il RB ha sempre visto rosso di fronte al colore arancio di Cincinnati, come dimostra il match del 7 Dicembre scorso, quando corse per ben 185 yds seminando il panico nella defense avversaria. Questa volta però, la retroguardia dei Bengals appare meglio organizzata rispetto al passato (solo 3 TD su corsa dall’inizio del campionato) e le maglie saranno sicuramente più strette e difficili da scardinare. Sarà determinante come ogni Domenica, l’apporto della O-Line sia nel creare varchi che in pass-blocking, dove anche stavolta dovranno fronteggiare una delle pass-rush più attive della lega con Carlos Dunlap che attualmente conta 6,5 sack. La speranza da parte nostra, sarà quella di azzeccare la partita giusta, e sperare che l’attacco torni a macinare yds da subito evitando di regalare più di metà gara agli avversari.

Difesa:
Anche qui la partita perfetta sarà d’obbligo. La scarsa prestazione mostrata contro un attacco non irresistibile come quello dei Chiefs, ci costringe a tenere un atteggiamento meno sicuro e più accorto verso il gioco avversario. Purtroppo per noi, Stephon Tuitt continua ad avere fastidi al ginocchio e di fatto, salterà il suo secondo match consecutivo di questa regular season. Al suo posto speriamo di vedere in campo Steve McLendon in DE piuttosto del disastroso Cam Thomas. Proprio il front seven dovrà vedersela con un attacco alternativo, fatto di corse e passaggi intervallati al meglio dall’orchestra di Andy Dalton. Come spesso è accaduto nei match finora disputati, le squadre affrontate improntavano il loro gioco sul TE in uscita dai blocchi, per andare a ricevere in mezzo campo dove trovavano grosse praterie sguarnite dalle maglie black & gold. Le lezioni ricevute da Gronkowski, Gates e Kelce, devono servire quando affronti uno come Tyler Eifert, e spero che in coverege si conceda sicuramente meno spazio al TE dei Bengals. Nella secondaria è arrivato il momento di Brandon Boykin? In un reparto già privo di Cortez e Will Allen e adesso anche di William Gay (in forse), la risposta sembra già scontata. Dalla parte opposta al corner, ci sarà la solita staffetta che propone Antwon Blake e Ross Cockrell nel tentativo di capire chi è meno degno di fare la panchina. Questa volta però ci sarà A.J. Green, cliente scomodo da affrontare per la sua altezza soprattutto quando si dispone di soli slot corner a roster.

Pronostico finale:

Facendo un rapido riepilogo per squadra, riassumiamo che ancora è riuscito a battere Cincinnati in questa regular season. L’attacco di Andy Dalton prosegue nella sua marcia inesorabile e la difesa sembra reggere qualsiasi forma offensiva. Gli Steelers possono finalmente contare su Big Ben disponendo per la prima volta dall’inizio della stagione le quattro fantastiche “B’s” (Ben-Brown-Bell-Bryant). La difesa scricchiola sul wideout ma regge in redzone. Risultato: nessun pronostico certo. Quello che è sicuro, è che sarà una partita da non perdere!


lunedì 26 ottobre 2015

STEELERS - CHIEFS RECAP

Sconfitta brutta, giusta e meritata in quel di Kansas City ed è difficile digerirla specie dopo le buone prestazioni registrate nei match contro i Chargers ed i Cardinals. Una partita condotta come peggio non si poteva dalla squadra di Mike Tomlin, che ci ha fatto riapparire i brutti pensieri di quello che era il team degli scorsi anni. Come detto, gli Chiefs hanno meritato la vittoria e per carità, ci può anche stare; ma quello che fa più rabbia è aver visto in campo una squadra rilassata e senza mordente, che ha affrontato la partita con la stessa cattiveria di un match di preseason. Pari a zero! Delusioni a parte, analizziamo il match concluso provando a dare una motivazione valida alla sconfitta e spulciando in fondo, anche qualche lato positivo.

Attacco:
Ieri sera doveva esserci la consacrazione di Landry Jones, ma non è avvenuta. Il giovane ex Sooners ha condotto un match al di sotto delle aspettative (16/29 per 209 Yds, 1 TD, 2 INT), mostrando poca lucidità sotto pressione e regalando un intercetto madornale nelle mani di Derrick Johnson Che denotano, ad oggi, tutti i suoi limiti tecnici. Limiti anche mentali se vogliamo, a dimostrazione dei drive condotti poco dopo dove si è cercato di sfondare solo con l’utilizzo del running-game per paura di incappare in ulteriori errori. Tuttavia, la sua prova nel passing-game è stata sicuramente migliore del compagno di reparto Micheal Vick. Finalmente dopo tre partite con un game plan che definire “spento” è poco, la manovra è riuscita a riattivare le qualità dei ricevitori con Antonio Brown (124 yds) e Martavis Bryant (45 yds, 1 TD) complici di prestazioni tutto sommato buone. Soprattutto quest’ultimo che si è dimostrato ancora una volta, una minaccia pericolosissima sia sul corto che in campo aperto.  Note confortanti si mantengono anche sul running-game. Il duo Le’Veon Bell – DeAngelo Williams ha prodotto 130 yds per 21 portate, con un utilizzo alternato nei terzi down del ex Panthers e negli schemi dove quest’ultimo veniva chiamato blocco. Dura è stata la serata della O-Line invece. Orfana di due pilastri come Kelvin Beachum e Maurkice Pouncey, ha faticato parecchio contro una pass-rush formidabile come quella dei Chiefs. I sostituti Alejandro Villanueva e l’ormai praticato Cody Wallace, non hanno strabiliato ma sono stati in grado di proporre ottimi spunti. Bene il reparto in pass-coverage dove ha concesso solo 2 sack, ma colpevole sul fumble causato da Tamba Hali; ottimi invece nel creare pertugi per i runningback. Nota da segnalare che questo avviene sistematicamente perché un “degno lavoratore” come Heath Miller, protegge la tasca non uscendo praticamente mai dai blocchi in fase di ricezione.

Difesa:
Non nascondo che ieri mi è sembrata una brutta combinazione tra la difesa del 2013 e quella del 2014. Concedere 251 yds e un TD su passaggio ad Alex Smith dovrebbe già rendere l’idea, se in più ci mettiamo 138 yds su corsa, si arriva presto alla conclusione: una disfatta. La difesa ha dimostrato di essere come la notte e il giorno o il bianco ed il nero, e questo ci fa scendere, a malincuore, con i piedi per terra per le partite future. Partendo dal front seven, il rientro di Ryan Shazier non ha portato beneficio e la mancanza di Stephon Tuitt è stata determinate. Al suo posto, si era presupposto ad inizio settimana l’utilizzo di Daniel McCullers a NT facendo traslare in DE Steve McLendon, invece è stato proposto per l’ennesima volta Cam Thomas, senza i frutti sperati. La pass-rush continua a portare numeri sul tabellino dei sack (2), ma questa volta la pressione su Alex Smith è stata abbastanza scadente. Ciò ha permesso troppe volte a quest’ultimo, di avere il tempo necessario per trovare liberi i suoi ricevitori, per di più senza il WR1 Jeremy McClin. La differenza l’ha fatta abilità di uscire dai blocchi di Trevis Kelce (5 ricezioni per 73 yds), che ha aperto il campo in parecchie occasioni trovando la secondaria più impegnata sui WR nel wideout piuttosto che in mezzo al campo. Purtroppo per noi, scendiamo dal piedistallo anche in run blocking. Charcandrck West ha corso per 110 yds in 22 portate siglando anche un TD. Non oso pensare se al suo posto ci fosse stato un certo Jamaal Charles! Altra nota dolente è l’infortunio rimediato da William Gay, per il quale si stanno valutando le condizioni fisiche in vista il match di Domenica.

Considerazioni finali:
Del filotto dei match senza Big Ben, quello contro i Chiefs era sicuramente quello più fattibile. Ma non è stato così. La squadra di Andy Reid ha condotto una partita quasi perfetta, concedendo solamente a tratti l’avanzata Black & Gold. Per fortuna nostra, Roethlisberger dovrebbe rientrare Domenica prossima, in un match che contro i Bengals, potrebbe segnare già le sorti dell’AFC North.